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Aggiornato: 26 giugno 2025
Quivi Spinello fece prova d'ingegno singolare, poichè, volendo esprimere l'Assunzione di Maria, e la storia dovendo riescire più grande della vòlta, egli la rigirò per modo, tra la parete e la vòlta medesima, che ai riguardanti parve tutta una cosa, condotta in soavissima curva, senza interruzione d'angoli o di sottosquadri. Come vedete, le commissioni fioccavano.
Era il cappello della signora. Alle ore undici, nel Grande Hôtel, il prof. Gian Franco Marchi parlava ancora con la signora Giraldi. La signora si veniva riallacciando l'abito con mano tremante. Era una cosa terribilmente piena di mortificazione per la signora: quell'uomo, il prof. Marchi, gelido, meccanico, irreprensibile nel vestito, aveva esercitato su di lei un'impressione di paura, di soggezione e di ammirazione insieme. Eppure quell'uomo aveva parlato sempre con una voce soavissima, musicale, con un bellissimo accento italiano: appena, appena una sfumatura di amabile ironia. Aveva trattato con la verecondia di un asceta, con la delicatezza di una suora di carit
O monachelle, io penso che, dal chiostro passando alla chiesuola, nelle stellate notti primaverili, io penso che a tante di voi, tra le lagrime di consunzione, nella preghiera inavvertita e confusa nel canto delle compagne, collo strascico delle tarde litanie, il vostro lumicino dell'altare parve la piccolissima facella accesa dal pescatore a sera, quando voi, gioconde marinarine di un dì, candide e furtive nuotatrici dell'ora bruna, avevate la croce al collo e non sul cuore, croce d'argento e non croce di spini: la facella spiata nell'attesa soavissima e impaziente!
Era tempo piovoso e melanconico. Abbiamo visto dei cimiteri.... Ma è sì dolce avere con sè una donna gentile! La mia vergine soavissima dov'è? Ho amato le sue memorie contemplando le croci di un cimitero! Almeno tu fossi morta! Almeno fossi morto io! Mi avresti pianto....
Ivi fra viva luce, onde circonda, Orribile a veder, l'ampie foreste Con aura soavissima, gioconda, Scioglie in voce mortal, spirto celeste: L'armi, onde oggi Ottoman tua man confonda, Dal ciel ti reco; or tu feroce in queste Fulmina omai su le nemiche genti: E sta quale alpe al minacciar de' venti.
Benedetta! che così avete procurato a voi, a me tali consolazioni in quest'ora tremenda. Sì, benedetto Iddio», rispose ella con languida ma soavissima favella. Fu dura la battaglia allora: temetti non bastarvi incontro: ma il Signore ci ajutò; e diede a voi fermezza di generosa risoluzione. Perdonarvi?»
Ma più fece un bacio leggero leggero che una mattina sfiorò furtivamente le labbra di Rizio. No, non più vane paure; bisbigliava a lui una soavissima bocca. Credere è bello; ma bisogna credere come te. Hai ragione tu, Rizio; Iddio, che ti ha condotto sulla mia strada, che ha voluto essermi rivelato da te, non può volere che io ti abbandoni. L'apparizione.
In mezzo a quell'opulenza soavissima di colori, di luce e di odori, in mezzo a quella calca rifulgente, però v'era bene un uomo vestito di nero, il più schietto, il più modesto in apparenza, che da tutti gli altri si distingueva, e che sembrava, fra tanto sfoggio di ricchezze e di potenza, come il famoso schiavo che ricordava al trionfatore il te hominem esse memento.
Una volta la bimba si svegliò, si mise a piangere, e Diana se la prese sulle ginocchia e si slacciò il busto per offrirle il seno, orgogliosa di quel suo ufficio di madre, ascoltando come una musica nuova e soavissima il tenue rumore del latte che, succhiato con labbra avide, scendeva a goccia a goccia nelle fauci della bambina. Anche era per lei una volutt
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