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Aggiornato: 7 giugno 2025
Tucto questo t'ho decto per darti piú materia di pianto e d'amaritudine della ciechitá loro, cioè di vederli stare in stato di dannazione, e perché tu cognosca meglio la misericordia mia, acciò che tu in questa misericordia pigli fiducia e grandissima sicurtá, offerendo loro ministri della sancta Chiesa e tucto quanto el mondo dinanzi a me, chiedendo a me, per loro, misericordia.
FORCA. Lo scaricheremo di peso di argento. PIRINO. Non sará possibil mai, perché sta tanto sospetto di noi, che, nol facendo stima che lo facciamo; poi se lo saprá, che fia di noi? FORCA. Ti fo la sicurtá con le mie spalle. PIRINO. Tu sai che in casa non mancano legne, e quando ce ne fusse carestia, abbiamo la villa vicina.
Sentonsi compresi nella colpa, e però perdono l'ardire e la sicurtá; e, legati dal timore servile, fanno vista di non vedere. E se pure veggono, non correggono; anco si lassano legare con le parole lusinghevoli e con molti presenti, e essi medesimi truovano le scuse per non punirli.
In questa vita, observandola, hanno gustata la pace, e nella beata vita ricevono e vestonsi della perfectissima pace, dove è pace senza veruna guerra, e ogni bene senza veruno male, sicurtá senza veruno timore, ricchezza senza povertá, sazietá senza fastidio, fame senza pena, luce senza tenebre, uno sommo bene infinito e non finito, e uno bene participato con tucti e' veri gustatori.
E' che li mercanti Leuantini, o' altri mercanti che uerranno con le loro mercantie nel nostro porto di Liuorno, e' Pisa, che possino nauigare liberamente, & hauendo qualche differenza di lite, sicurta' di naue, o di altro, non siano tenuti maleuadoria di sua partione di qualsiuoglia lite per le Massari e' nelli modi con l'intimatione precedente, come di sopra.
Ma se in veritá è visitata da me, Veritá etterna, l'anima riceve timore sancto nel primo aspecto; e con esso timore riceve allegrezza e sicurtá con una dolce prudenzia, che, dubbitando, non dubbita; ma, per cognoscimento di sé reputandosi indegna, dirá: Io non so' degna di ricevere la tua visitazione; non essendone degna, come può essere?
Ella gli pone il servo de l'odio e de l'amore, acciò che purifichi il luogo suo: unde el odio del vizio e della propria sensualitá spazza l'anima, e l'amore delle virtú l'addorna; tra'ne ogni dubbitazione, privandola del timore servile e dálle sicurtá con timore sancto. Tucte le virtú, tucte le grazie, piaceri e dilecti che sa desiderare truova l'anima che piglia per sposa la reina della povertá.
GERASTO. Io non dico che non intendo la voce, ma non intendo quel che dici. FACIO. Che parlo ebreo, greco o arabico, che non m'intendi? GERASTO. Parli come me, ma non intendo che dici di trenta scudi e di vesti. FACIO. Tu sei peggio che sordo, che il peggior sordo è quello che non vuole intendere. Tu sarai forse pentito di aver fatto sicurtá di trenta scudi, e fingi non intendere.
Sol si ritorni per la folle strada: pruovi, se sa; che' tu qui rimarrai che li ha' iscorta si` buia contrada>>. Pensa, lettor, se io mi sconfortai nel suon de le parole maladette, che' non credetti ritornarci mai. <<O caro duca mio, che piu` di sette volte m'hai sicurta` renduta e tratto d'alto periglio che 'ncontra mi stette,
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