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Aggiornato: 21 giugno 2025
Dono i miei giorni a queste squadre armate; E perchè l'Asia nostra alma s'onori; E perchè sian di te l'ore beate Godendo i regni, e d'Ottoman gli amori, Le rimembranze, che ciascuna etate Per chiara fama ascolter
A me il male ha profundato le parti di dietro, e sono incancherite. Onde la poveretta non bisogna che piú si mariti, ma che si muoia in casa overo in un monistero, benché sian brevi i giorni suoi. NARTICOFORO. Perché prima che mi fusse accinto a questo itinere, non mi avete reso cerziore di questo fatto? PANURGO. Che strada avete voi fatta al venire?
Ch. Che sì. ch'io ti farò domar la schena. Ru. Madonna. il messagier. non porta pena. Ch. Partite presto. femina cativa. Non dimorar più qui. vane in mal punto Di' a chi ti manda. che più non me scriva Che del suo amor. mai non ne feci. cunto Guarda esta falsa. che era co' inventiva Venuta. de lavori de ogni punto A molestarmi e zanzarmi in le orecchie Che maledette sian. sì fatte vecchie.
io che scampata da crudele artiglio, provo gli acerbi e ingiuriosi strali quanto sian di fortuna aspri e mortali, a te rifuggo in sì grave periglio; e solo chieggo umil, che come l'alma secura vive omai ne la tua corte, da la vicina e minacciata morte, così la tua mercè di ben n'apporte tanto, che l'altra mia povera salma libera venga per le ricche porte. VIII. Allo stesso
91 Voglio quindici dì termine o venti, tanto che comparir possa una volta, sì che degli africani alloggiamenti la grave ossedion per me sia tolta. Intanto cercherò convenienti cagioni, e che sian giuste, di dar volta. Io vi domando per mio onor sol questo: tutto poi vostro è di mia vita il resto.
Stolto sarai se darmi 'l nieghi, ché nol facendo ti verrá la morte! Morte, fera crudele, ai lunghi prieghi che le sian fatti acciò non ti divore, immobil sta, non che punto si pieghi. Ma se remetti ne le man mie il core e per altrove porlo indi nol svelli, non fia perché abbi tu di lei timore.
61 Ella si mostra tutta lieta, e finge di queste nozze aver sommo disio; e ciò che può indugiarle, a dietro spinge, non ch'ella mostri averne il cor restio. Più de l'altre s'adorna e si dipinge: Olindro al tutto par messo in oblio. Ma che sian fatte queste nozze vuole, come ne la sua patria far si suole.
O mia Diva, o mio amor, se del tuo amore e se del tuo favor tanto cortese sarai a l'alma mia, che le mie rime s'ergan sopra l'invidia, e i miei pensieri sian pensier di letizia, in su la foce del Formion, l
31 Né le sa dir che de lo scudo sia, né dei tre re che per tanti paesi fatto le avean sì lunga compagnia: non sa se morti, o sian restati presi; e dice c'ha pigliata questa via, ancor ch'andare a piè molto le pesi, per richiamarsi de l'oltraggio a Carlo, sperando che non sia per tolerarlo.
Ru. Voi saper dov'io tegno: il mio pensiero Et in cui penso e spero: hora me ascolta Sappi la mente ho volta: non in femine Ma in parti, in campi, in semine, e in raccogliere Varii frutti che togliere la fame Sogliono e impir le brame, a' corpi humani Ma sian da noi lontani: e prati e campi Tu mi dici che avampi: pel mio volto E un altro, è per te stolto: anchor m'hai detto Guarda che belli diletto, o ben confassi Che fuggi gli suoi passi: & io i tuoi fuggo Ma mai sotto il tuo giuggo: non me tiri Dimmi perché, i martyri: e gli suoi pianti Non movon tuoi sembianti: ad aiutarlo.
Parola Del Giorno
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