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«Ma non solo ho riflettuto del tempo; furono anzi il tempo e l'esperienza della mia nuova situazione che mi hanno condotta grado grado dalla noia della vita alla sfiducia, all'aspirazione della morte. «Ero partita da Torino sul finire di novembre. Dovevo imbarcarmi a Genova. Vi giunsi due giorni prima della partenza del bastimento, il 26 novembre, e presi alloggio all'albergo della Ville.

Però che i vostri padri non avevano, quando chiamavano gli stranieri, coscienza di Patria comune: ma li chiamavano a sostenere cupidigie di dominazioni e disegni torbidi di tirannide sui vicini. Voi millantate intelletto ed amore di Patria, e chiamate, per codarda sfiducia e temenza di sacrifici, gli uomini dell'altre terre a edificarvela.

In quel piccolo esercito era entrata la sfiducia, che propagandosi come per magnetico influsso da uomo ad uomo, riesce talvolta a demoralizzare anco i valorosi, a trasformare i leoni in conigli.

Il comandante della Pinta non credeva più alla esistenza della terra, nel rombo seguito da Cristoforo Colombo. Questa sua sfiducia crebbe tanto, che nella sera del 6 ottobre, Martino Alonzo Pinzon si fece ardito a proporre di piegare risolutamente a sinistra, cercando terra verso mezzogiorno. Inutile il dire che l’almirante non reputò conveniente di appagare il desiderio di Martino Alonzo Pinzon.

Questa conversazione interessantissima continuò sul medesimo tono sino in fondo alla passeggiata. Parlammo, credo, anche del mare. Io provai, di fronte alle bellezze della natura, una scettica e tetra sfiducia. Così camminando noi cercavamo la via dell’amore. Qualche volta essa è gi

Il Presidente del Consiglio d'amministrazione combattè del suo meglio una siffatta proposta, che aveva il carattere di un voto di sfiducia, e dichiarò che, ov'essa fosse stata accolta dall'assemblea, egli, alcuno de' suoi colleghi avrebbe potuto rimanere al suo posto.

L'iniziamento alle relazioni dei sessi nelle condizioni di disgusto in cui era avvenuto, gli aveva procurato una grande sfiducia; ma era stato il bisogno di una mancata correzione sentimentale che glie ne aveva fatto esagerare le proporzioni. Il giorno che egli fu messo in presenza di una seduzione come quella della signora Woiwosky, il suo sconforto si disperse.

«Io dovevo saperediceva egli a stesso tentando di reagire contro la tristezza del disinganno, «che la perfezione è fuor dell'umano; che gli uomini possono pensarla e cercarla, ma non raggiungerla mai. Questa certezza mi avrebbe impedito di esaltare oltre ogni misura quell'anima; questa persuasione deve ora temperare la mia sfiducia e impedirmi d'avvilirla oltre misura

«Perchè.... infatti....» rispondeva frattanto Ermanno, cercando le parole, «perchè io non ho la forza, il coraggio necessario a parlare, a risolvermi, a credere in me stesso... ma perchè sento pure che se ogni speranza dovesse essermi tolta, io non so che cosa avverrebbe di me...» Un fosco lampo si era acceso nel suo sguardo, mentre egli si prendeva la fronte in una mano. «Mi perdoni, signora contessa!..» riprese dopo un istante, «mi perdoni se io non mi sono saputo frenare, se le ho parlato troppo di me... È che la mia esistenza è molto triste! che ho sofferto tanto! che non ho nessuno a cui confidarmi!..» Rosalia di Verdara aveva sentito passarsi un brivido di commozione per tutto il corpo, intanto che l'altro, con voce rotta, le diceva tutta la solitudine della sua vita, i suoi precoci dolori, le lotte del suo spirito ammalato, la sfiducia da cui si era sentito sempre più vincere, fino al desiderio di sparire, di rientrare nel nulla; e il raggio di speranza che era ad un tratto brillato, il nuovo soffio di vita che gli aveva allargato ad un tratto il petto oppresso, quando aveva cominciato a conoscere la signorina di Charmory. La commozione della contessa si faceva amaramente tenera; ella vedeva che quell'amore era necessario ad Ermanno come la luce, come l'aria, e che sarebbe stato ucciderlo il contrariarlo. Chi poteva dunque volere il suo male?.. Era il suo diritto di vivere, di esser felice dopo una miseria spirituale la cui esistenza ella non sospettava neppure, la cui rivelazione erale causa di un turbamento profondo. Tutta presa dalla piet

È proprio così, è proprio così! esclamò Ernesta facendosi rossa in viso dal piacere. Oh! perchè se queste cose le pensa non le crede? Agenore ripigliò il filo, parlò del perispirito, del presentimento, degli spiriti famigliari, della comunicazione del pensiero dei vivi coi morti, con un accento fra il desideroso e l'incredulo, e finalmente crollò il capo in atto di sfiducia.