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Aggiornato: 23 maggio 2025


È finita, Giovanni ed ebbe un cenno largo, definitivo, verso la campagna. Non ci vedremo più, dunque? -egli chiese, debolissimo, tremante, come un fanciullo disperato. A che servirebbe? A maggiori dolori? Come amici.... qualche volta? Io non ti sono amica, Giovanni: ti ho troppo amato per esserti amica.

Gabriele ricevè come un colpo al cuore. Quella donna non poteva essere che Concettella. Dio gliela gittava sotto la mano perchè egli la giudicasse, al momento stesso che la si accusava. Ella era innocente. Ma, innocente o no, egli la rivedrebbe un'altra volta. Ah! sventura a Filippo se egli l'aveva calunniata! Se costui era stato ben ragguagliato e che Concettella fosse veramente rea, a che gli servirebbe la vita, poichè e' non poteva vendicarsi? Trascinare questo martirio nella mente per degli anni! nudrire questo avoltoio dei briccioli del suo cuore! contemplare questo spettacolo, notte e giorno, nel sogno e vegliando, quel prete e quella giovane tanto diletta, allacciati come la Fede e la Carit

E qui mi piace, a titolo d'onore, far menzione della scuola elementare serale che il signor Trewhella a sue spese ha impiantato nella grande miniera di Grottacalda. L'esempio potrebbe essere imitato da altri coltivatori di grandi miniere e servirebbe di aspro rimprovero allo Stato.

E quell'altro cocuzzolo sulla Caprazoppa? È la roccia dall'Aurèra. Mi pare di vederci un segno di strade. Strada romèa, messere; ma ora la è guasta per modo che nessuno più se ne giova. Per altro, a che servirebbe, lassù? Adagio a' ma' passi! gridò il Picchiasodo. Qui ti vien meno il tuo senno, degnissimo ostiere. Non mi dir male de' romani! Non c'eran che loro, per capir certe cose.

E se non si contrattasse, a che servirebbe la moneta?

Scusatemi, signore, se io sospendo questa spiegazione fino al momento in cui voi sembrerete più disposto alla fiducia; tutto quel ch'io potrei dire adesso non servirebbe che ad espormi ad insulti. Spiegatevi ve ne pregodisse Morano. Parlatesoggiunse Montoni, «vi accordo tutta la fiducia; sentiamo. Permettete che vi porti ad uno schiarimento, facendovi una domanda.

Buona sera: vi sto ascoltando, ma la vostra canzone è troppo triste. Perchè non ridete un poco? Così, per ordine vostro? Ve ne prego: ridete. A che servirebbe? Per rallegrare la mia infinita malinconia. Voi, malinconico? e diede in uno scroscio di risa fresco e limpido. Brava, brava! egli esclamò, applaudendo.

No no, venne a me! venne a me! Dottore. Prego... Donna Matilde. Non gli dia retta. Venne al povero Belassi. Belcredi. Ma che Belassi! Il conte Belassi, che morì, poverino, due o tre mesi dopo. Belcredi. Ma se non c'era Belassi, quando... Scusi, dottore, è proprio necessario stabilire a chi venne l'idea? Dottore. Eh , mi servirebbe...

BALIA. Ti ringrazio infinitamente e del dono e del buon animo che mi porti: dammi pur occasione di poterti servire, ché l'arò caro. Ma io non so dove sia per riuscir questo tuo amore. AMASIO. Se tu prometti voler servirmi e aiutarmi, ti manifestarò cosa che forse nol pensi. BALIA. Chi non servisse a te non servirebbe all'istessa cortesia. AMASIO. Ti prego ad essermi secreta.

Pensavo che quella donna non sarebbe mai mia, e sarebbe un giorno d'un altro. Pensavo che questo altro era stato amato da lei, non fosse che un'ora, quando gli aveva fatto quella promessa. Ma tali promesse chi pensa a mantenerle quando è cessato il sentimento che le ispirava? Ed a che servirebbe? Perchè dunque Fulvia sposerebbe un uomo che non ama più, ella così sincera, invece di dirgli francamente: «Io non vi amo più; non potrei farvi felice; per la felicit

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