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Aggiornato: 8 giugno 2025


Ad un tratto, un gemito s'era sentito dall'altra camera; la contessa aveva pòrto l'orecchio, e passata di l

L'ho diretto specialmente, ed oh tu avessi sentito come sbuffava e come faceva venir la mosca al naso al popolo affollato! parlava di fucili, di guerre, di franchigie con una faccia da energumeno; citava Catilina, come se fosse stato uno dei più dotti santi padri: è un gran diavolo costui. E di dove l'hai pescato?

Dopo tutte le savie considerazioni che Ella mi ha svolto, ho sentito quasi il desiderio di piantar le grandezze umane e di venirmi a chiudere in San Bruno con Lei. Se verr

Il passo rapido dei primi veniva sentito dagli ultimi e le punte delle scarpe di una fila andavano sul dorso delle scarpe di un'altra. Da questo bagno al Castellaccio c'erano, su per giù, tre chilometri. Era una strada malagevole che si ascendeva sudando come bestie, sotto un sole di giugno che scottava fin negli occhi. Perdevamo la lingua come i cani.

Ha sentito com'è bravo Alessandro?!... Ha veduto com'è bello?!... E la sindachessa col libretto della lavandaia? Smorfiosa! Ma l'Ottavia non deve aver paura di lei, di nessuno: è la più bella del paese. Ha notato come lo guardava?... Pareva lo volesse mangiare coi baci!

Aveva veduto il volto di Garibaldi in un ritratto, non aveva sentito l'anima di Garibaldi in nessuno di quei discorsi che avevano durato quasi due ore. Don Giovanni era dileguato fra la folla. Non lo vidi più. Quella notte dopo la sua morte, ritornando dal caffè, pensai lungamente a Don Giovanni. La sua villica e schietta figura mi si presentava al pensiero in tutti i racconti della sua vita.

Conosceva dunque da vicino, e avrebbe d'ora innanzi potuto vedere spesso, intimamente, la donna di cui aveva tanto sentito parlare da un mese soltanto che aveva posto piede a Napoli, ed alla quale si era spesso sorpreso di pensare con un segreto sentimento di desiderio, con una vaga aspirazione, come verso una creatura superiore, più degna e più capace di amore fra tutte quelle vane ombre che gli erano sfilate dinanzi?...

Nell'istante del contatto delle mie labbra con quelle di Fausta avevo sentito un leggiero brivido corrermi dalla nuca lungo la schiena. Le labbra di lei erano ghiaccie, , ma il brivido o non proveniva da quella sensazione, o la oltrepassava. Un principio di vano risveglio?

Non in Sutera soltanto... anche a Cammarata... a Termini, nella valle... l'ho sentito lodare... e ne godevo come d'elogio fatto a me stesso. Nell'inverno passato a me mancò il grano e Pardo me lo donò. Ed a me rifornì il casale. Alla mia vecchia mamma... lo sapete Maso?... regalò coltri e lenzuola... Tutti nella valle lo amano e lo salutano. Con lui vinceremo.

Egli era rimasto abbagliato dalla luce dei suoi pensieri, si era sentito guidare con ferma mano per l'intrico delle contraddizioni, degli inganni, degli errori; aveva saputo che cosa credere, che cosa negare. Ed ecco a un tratto ripiombava nell'esitazione. Doveva ella vivere? Doveva morire? Come risolvere il formidabile dilemma di vivere errando o di morire per evitare l'errore?

Parola Del Giorno

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