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Aggiornato: 23 giugno 2025
Finché non avremo un grande e vero corpo di storia nazionale, da cui si faccia poi con piú facilitá e piú esattezza uno di que' ristretti destinati ad andar per le mani di tutti, o come si dice, un «manuale», io non so se m'ingannino le mie speranze di scrittore, ma tal mi pare possa esser questo.
Come quello di essere stato alloggiato in una cella come scrittore scollacciato o come un égoutier della penna. Tra gli impiegati che volevano assolutamente essermi utili, era un giovinetto alto, elegante, con una bella faccia illustrata dai baffi superbi e chiari e illuminata dalla lucentezza degli occhioni neri in campo azzurro.
Qualcosa di più potente che la voce di uno scrittore, quantunque grande e famoso, la terribile eloquenza dei fatti, ha preso il posto di lui e parla, anzi tuona alla coscienza del popolo francese. Emilio Zola è passato in seconda linea.
Io compio dunque uno degli atti più ripugnanti all'orgoglio di uno scrittore; io grido con tutta l'enfasi de' miei rimorsi: Non leggete! Ripeto che in questo libro vi è nulla che possa allettare le persone educate alla buona letteratura. Figuratevi! Un libro di versi senza un raggio di poesia. E quali versi!
Se io ristampassi quelle opere politiche che scrissi giá a diverse occasioni, io mi terrei a siffatto modo di riproduzione letterale, sola onesta in tal caso. Ma qualunque scritto fatto con intenzione a tutti i tempi, e perciò qualunque storia, deve certamente migliorarsi dallo scrittore, finché e quanto piú possa.
E questi medesimi non sentono mai il bisogno di rivolgersi addietro, di riprendere in esame la molteplice produzione di uno scrittore, e riguardarla da un nuovo punto di vista, e cavarne i segni caratteristici, o sviscerarne il concetto morale che si nasconde sotto ogni opera d'arte.
Vieni abbasso, nel salottino ove si fuma, e conoscerai subito una ventina di colleghi. Lo presi per mano, lo trascinai nel salottino dove si faceva un baccano d'inferno e, intimando silenzio, dissi: Signori: ho l'onore di presentarvi un chiarissimo nostro collega, l'illustre scrittore... Scusa: come ti chiami? Prospero Martucci.
Il Foscolo che non avea perdonato al vecchio Cesarotti la Pronea, di cui diceva: "Misera concezione, frasi grottesche, verseggiatura di dramma per musica e per giunta gran lezzo d'adulazione, infame ad ogni scrittore, ma più infame ad un ottuagenario che non ha bisogno di pane o poco omai può temere dalla fortuna," non dovea perdonare più tardi al Monti la dedicazione servile della sua Iliade al Beauharnais. È giusto tuttavia avvertire che il Monti divenne aperto nemico dell'Autore dei Sepolcri, la polvere dei quali minacciava di scuotere, solo tre anni dopo. Ma poichè il motivo primo della guerra fu la rivalit
Ma l'Ibsen fa precisamente come Shakespeare, come il Verga, come tutti coloro che sanno che voglia dire teatro; quando non si rammenta che deve pensare, e far pensare i suoi personaggi, è scrittore drammatico di prima forza. Il male è che all'ultimo se ne rammenta e guasta ogni cosa. E per questo il pubblico si stizzisce con lui.
Il quale, passandomi vicino, mi gettò all'orecchio queste parole: A domani il resto della storiella; intanto, acqua in bocca, mi raccomando. Vi pare? ho promesso e vi basti. Ecco, signor dottore, un ospite giunto da ieri al signor curato. Un grande artista, uno scrittore, che so io, un poeta di Milano, che si diverte ad andare attorno a ritrattare le montagne, sicuro; un signore di Milano.
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