Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 13 giugno 2025


E dato ordine a Taddeo, sempre fermo sull'uscio, di prendere un brum e di condurre il signor Laner all'hôtel, si rizzò di colpo, si buttò addosso allo scrittoio e ricominciò a scrivere in fretta, in furia, facendo scricchiolar forte la penna. Pietro Laner voleva ringraziarlo, voleva stringergli la mano, salutarlo, ma l'altro, intento a scrivere, non lo guardò nemmeno.

Ripose nel suo luogo il mazzolino, mentre le lacrime gli innondavano le guancie, e recatosi allo scrittoio, cominciò una lettera per quella donna da cui voleva accomiatarsi senza pure vederla. «Luisa,

E siete stato voi, vergogna, vergo... ma il resto gli rimase a mezzo, vedendo gli occhi di Giacomino che si erano empiti di lacrime. Gli voltò le spalle in fretta, e corse a rinchiudersi nello scrittoio. È l'unico, stamattina, che abbia pensato a sua madre. Quanto a cuore, sarebbe più mio figlio quello che gli altri. E non poteva aver ragione il signor Mauro?

Maddalena, che aveva trovato il foulard sotto il canapè, se lo buttò sulle spalle, accomodandoselo al collo. Allora venga avanti: che cosa desidera? La signora Trebeschi si mise a sedere sulla poltroncina dello scrittoio, e l'altro sul canapè. In quel piccolo casotto, dove tutto era ammonticchiato, ci stavano appena.

Quando poi mi porterete gli abiti finiti, in perfetto ordine, io allora vi pagherò il vostro conto. Vecchio mio!... Si cammina come un orologio; anzi, molto meglio, perché gli orologi vanno sempre male e io vado sempre bene. Ciò detto, uscì dallo scrittoio e chiamò il marito che, per ordine gerarchico e di anzianit

Seduto al suo scrittoio, col gomito appoggiato alla cassetta dischiusa e la testa nella mano, Roberto Berni si rivolgeva da un'ora quella domanda. Le sue lettere erano , riunite in piccoli fasci sui quali erano tracciati dei segni convenzionali, ancora tutte odoranti d'un profumo indefinibile di cui la cassetta era impregnata.

E Maria, tenendo sempre Lalla sulle ginocchia, accostò a con una mano un piccolo scrittoio di mogano. Che cosa devo scrivere?... Scrivi... e Maria, dettando, seguiva cogli occhi la manina di Lalla scrivi: Al buon amico... A-mico... Giorgio. Gior-gi-o. Basta? No! devi scrivere ancora.... Che cosa, mammetta? La tua piccola Lalla. Tua piccola Lal-la. Brava! Così!

Tutto era pronto sullo scrittoio, val dire l'occorrente come nelle commedie: la carta candida, rasata, aveva un'aria ingenuamente civettuola, l'inchiostro era nero di pensieri, una puntina nuova e lucida brillava nella penna favorita: erano soddisfatte tutte le piccole superstizioni artistiche.

Guardando a mala pena la carta, e subito levando gli occhi verso Filippo, scrisse accanto alla firma di lui: Yo la Reyna. Basta così, per voi? chiese la marchesa di Moya al prevosto. , signora marchesa; rispose egli, chinando il capo più in giù delle spalle. Ma ancora non basta a me; ripigliò la signora. Questo scrittoio può servire a qualche altro po' di giustizia, se Sua Altezza permette.

Mattia Corvino era entrato nel gabinetto di lettura di Aldo Rubieri. Lo scultore infatti non aveva soltanto uno studio, ma anche uno scrittoio. In faccia a qualche suo collega scapigliato Aldo aveva un gran torto quello di non odiare la coltura e la letteratura. La stanzina parata di rosso conteneva una bella libreria tutta piena di libri d'arte, di romanzi, e di poesie.

Parola Del Giorno

s'alceste

Altri Alla Ricerca