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Aggiornato: 4 giugno 2025


Il Perego schivò quello sguardo, tirandosi il cordoncino degli occhiali dietro l'orecchio. Secondo il caso, posso promettere il segreto; e no, riprese il signor Galli colla sua voce grave, penetrante. Secondo il caso: se si tratta di me, di un affare mio, posso anche promettere; se si tratta della banca o del signor Kloss, no.

Fa' conto che se per te schivo questa ruina che mi sta sopra, da te ricevo la sposa, la vita e l'onore insieme, ché perdendo lei perderò il tutto miseramente: renderai me stesso a me stesso e mi torrai dalle mani della morte. Se sei stato mio servidore, d'oggi innanzi sarai mio fratello; e dal guiderdone che riceverai da me, conoscerai che so conoscere e guiderdonare i servigi.

Se io volessi ora rimestare nella così detta consorteria napoletana, molte miserie e cose non liete dovrei ricordare. L'odio, il disprezzo di Napoli l'ha marchiata, dopo averla veduta alla prova. Io schivo di ripetere. Capo di questa associazione di mutua difesa d'incapacit

Dianzi venimmo, innanzi a voi un poco, per altra via, che fu si` aspra e forte, che lo salire omai ne parra` gioco>>. L'anime, che si fuor di me accorte, per lo spirare, ch'i' era ancor vivo, maravigliando diventaro smorte. E come a messagger che porta ulivo tragge la gente per udir novelle, e di calcar nessun si mostra schivo,

37 Da iniqua stella e fier destin fu giunto a ber la fiamma in quel ghiacciato rivo; perché Angelica venne quasi a un punto a ber ne l'altro di dolcezza privo, che d'ogni amor le lasciò il cor emunto, ch'indi ebbe lui più che le serpi a schivo: egli amò lei, e l'amor giunse al segno in ch'era gi

PANURGO. Bisogna che tu finga esser uno sposo; e sconcierai la bocca, il viso e tutta la persona, di sorte che veggendoti il padre della sposa ti prenda a schivo e rivochi lo sponsalizio. MORFEO. Se non mi saprò sconciar bene, piglia una ascia e sconciami a tuo modo. Ma, di grazia, avendomi a sconciar la bocca, fammi mangiar prima.

Io, schivo di prolungare la tortura delle separazioni, preferii salutarlo e rimanere a Sulzena. Piovve tutto quel giorno. Per ingannare il tempo mi diedi a frugare nello studio e sfogliare gli antichi registri della parrocchia. Le generazioni di Sulzena sfilarono davanti a me: poche stirpi che si riproducono e moltiplicano attraverso i secoli sullo stesso ceppo come gli abeti delle loro montagne.

E spronatogli contro il cavallo, gli volse la spada verso del petto. Ma quei, destramente voltato il proprio, schivò la ferita, e andò alquanto di lunge fra altri cavalieri per meglio porsi in parata. Guidotto allora, il fido scudiero del capitano, con grand’ardimento si diede a inseguirlo: e, incalzandolo di fianco, tanto fece, che lo respinse sul primo terreno. E gi

Ma ella, con moto vivace, sebbene senza ira, lo schivò. Cattiva! egli disse con molta dolcezza, ma con una vera emozione nella voce. Pessima Chérie aggiunse, ridendo. Me ne vado e si alzò, Paolo, senza guardarla. Ella lo seguì, con gli occhi, attentamente; ma quando ebbe fatto pochi passi verso la porta, lo richiamò: Paolo, Paolo! Qual voce, in quelle due sillabe! Che melodia tenue e soave!

CAPITANO. Ti mostravi assai schivo di darmi tua figlia per isposa, che non l'accetterei per una fante di cucina: io te la renunzio ancorché sapessi che per me ne avesse a crepar di martello. Adio. PEDOFILO. Va' va'. ERASTO. Ma ecco la balia di Cintio, viene a tempo: questa è pur stata mezana de' nostri amori. BALIA di Cintia, ERASTO, PEDOFILO. ERASTO. Balia balia, vien qui per amor mio!

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