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Tu!... Scherzi forse? Niente affatto. E... ti ha conosciuto? Non sa nemmeno chi sia. Potevi dargli un colpo di coltello e freddarlo. Ma parve una fatica inutile. Che ne dite? Il greco rispose con una risata da ebete. Appoggiò la testa sulle mani e continuò a fumare con maggior furia cogli occhi vitrei fissi dinanzi a .

L'idea che il nostro amore e la sua persona fossero tema di commenti e di scherzi mi riusciva intollerabile.

Non scherzi, Eccellenza, disse Fabio in tono supplichevole, io temo che la principessa sia trascinata dalla gelosia, non ragioni più e voglia commettere uno scandalo, che farebbe parlare tutta Roma. Pensi quanto ne soffrirebbe la signora Caruso.... Fabio, nel pronunziare quel nome capì come erano arrischiate le sue parole e non osò aggiungere altro.

Poi, avvicinandosi al babbo, Giacomino lo fissò, sorrise furbescamente, e gli sussurrò all'orecchio: Mon père, tanti saluti! Il signor Daniele diventò rosso; e cento domande che avrebbe voluto fargli gli rimasero tutte nella strozza. Non voglio scherzi gli disse poi, col tono severo della genitrice. Vergognatevi.

GUGLIELMO. Andai in Barbaria per riscuotere i miei crediti. CRICCA. Andaste in Barberia per radere e fosti raso. PANDOLFO. Ben, vignarolo mio, dove sono li argenti e i paramenti che l'astrologo t'ha consegnato? GUGLIELMO. Non so che vi dite. PANDOLFO. Scherzi o dici da senno? GUGLIELMO. Dal miglior che abbi. È tempo questo di scherzi? PANDOLFO. Or questo è un altro conto. Dimmi, dove è l'argento?

Or gracchiate tanto che crepiate, ché il nome vostro non esce fuor del limitar delle vostre camere; per ciò voi scemerete la fama dell'autore, la qual nasce da altri studi piú gravi di questo, e le comedie fûr scherzi della sua fanciullezza.

Stanco degli scherzi e dello sfringuellare delle amiche e assordato dall'incrociarsi di conversazioni di cui capiva ormai il linguaggio ma non afferrava tutto il significato, Bruno aveva preso sonno in una poltrona, tenendo il Re moro tra le braccia; e un tintinnìo sul tavolino e qualche fresca risata ne cullarono il riposo.

L'ingegnere, quando ci fummo tutti ritirati nelle nostre camere, mi prese in disparte e mi disse: Ebbene, che opinione vi siete fatta dei nostri ospiti? Caro amico, risposi, cercando di eludere la quistione, un buon pranzo, e non ancora digerito, comanda la gratitudine ad ogni stomaco ben fatto. Lasciamo gli scherzi; replicò l'ingegnere.

Una bomba che fosse caduta e scoppiata nel bel mezzo della sala, non avrebbe sbigottito maggiormente e Maurizio e Carlotta. Si trovarono in piedi ambedue contemporaneamente, guardandosi attoniti. Santo cielo! esclamò la signora. Tu scherzi! gridò il cavaliere. Una fortuna gettata dalla finestra! riprese la signora. E per questo il conte aveva l'aria malinconica! aggiunse il cavaliere.

Che cos'è stato? domandò Lucertolo, dopo avere cacciato i due litiganti in mezzo alla stanza, e aver richiuso l'uscio. Nulla... io credevo che scherzassero! rispose la Sguancia, alzandosi dalla panca su cui era seduta. Ho capito io quel che bisogna fare perchè finiscano questi scherzi! esclamò Lucertolo in tuono minaccioso.