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Vedendo il dottore a fare quegli scherzi, non ho potuto trattenere le risa, e diedi in uno scroscio sgangherato accompagnato dai singulti del signor Nicola, che scoppiava nella pelle.

Adesso era lei questa destra fantesca che portava in tavola le vivande, e che intesasi col padrone, badava a mescere a tutti del vin generoso. Accettando così da essi per quasi un’ora e ricambiando gli scherzi, que’ giovanotti non s’erano accorti che costei li aveva ben bene avvinazzati.

Da giovinetto, dopo le ruine di Roma, nulla mi commosse quanto quegli scherzi naturali che vi gettano nell'animo un indescrivibile piacimento ed un'ammirazione somma, e nella fortuna che io ebbi di veder tanta parte di mondo, confesso esser stato più colpito alla vista dello stretto di Messina che di qualunque altro.

Lasciamo gli scherzi; debbono aver detto in cuor loro: Qual differenza dai nostri zuavi!

Sembrano scherzi, ma no, si tratta di cose scritte, e soprattutto lette, sul serio. L'ottimo ex-ministro rispecchia abbastanza fedelmente l'opinione dei suoi concittadini. Qui si pensa così della nostra arte, delle nostre grandezze, delle nostre glorie!

Questi scherzi non si fanno, dottore! Oh, non c'è pericolo! Doveva essere così, se il dottore maneggiava la gelatina impunemente; ma egli non si sentì tranquillo, neppure dopo che quegli lo ebbe spruzzato da capo a piedi con la soluzione di bicloruro di mercurio con cui gli aveva fatto lavare e si era lavato le mani pure lui. Quella notte il poveretto non chiuse occhio.

Loreta, obbligata a non rispondere in tono che stesse in disaccordo con gli scherzi di Mattia, studiava d'assecondarlo, ma raramente vi riusciva senza manifestare l'imbarazzo da ciò in lei provocato.

DON FLAMINIO. Ecco il veggiamo a punto. Leccardo, hai appontato con la fantesca? LECCARDO. No. DON FLAMINIO. Perché? LECCARDO. L'aco era spuntato e avea la testa rotta. DON FLAMINIO. Hai scherzato a bastanza: non piú scherzi. LECCARDO. Non abbiamo fatto cosa veruna. DON FLAMINIO. Fortuna traditora, se tu volgi le spalle una volta, non volgi piú la faccia.

Anch'io dico sempre quello che penso. Quando tu sei entrato qui dentro la prima volta, ieri l'altro, ho veduto in te un nemico. Un nemico? Ora non scherzi più, dici sul serio. Un nemico? , la ragione non la so, ma è così. È strano.

'Sti scherzi iu non li supportu! ....e diantanuni. Ca cu mia non si scherza! Ragiuni avi 'ssu galantomu! Nn'ha misu 'ncaricatura a tutti! Chiss