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Aggiornato: 26 giugno 2025


Poco dopo ci sedemmo in mezzo al giardino sopra un bellissimo tappeto di Rabat, su cui ci fu servita la colezione. Il governatore Ben-Auda sedette sopra una stuoia a venti passi da noi, e si fece egli pure portar la colezione dai suoi schiavi. Allora seguì uno scambio curiosissimo di cortesie fra lui e l'Ambasciatore. Il Ben-Auda mandò per il primo ad offrire un vaso di latte; l'Ambasciatore gli fece portare in ricambio una bistecca. Al latte tenne dietro il burro, alla bistecca una frittata, al burro un piatto dolce, alla frittata un scatola di sardine; tutto questo accompagnato da mille gesti freddamente cerimoniosi, e posar delle mani sul petto, e sguardi rivolti al cielo con un'espressione comicissima di volutt

Dalla finestra rimasta aperta, la prima luce dell'alba cominciava a penetrare nella camera, una luce fredda e triste; i rumori per la via si facevano più frequenti. Massimiliana restò un momento a guardarvi, poi andò a schiudere il suo grande baule, ne cavò il mantello e tolse la toque di pelliccia dalla scatola di cartone. I suoi movimenti erano secchi, automatici.

Diceva così per celia, sapendo a che punto sua madre fosse inesorabile per tutto ciò che avrebbe potuto urtare le loro tradizioni, l'alterigia calma e serena che un lungo ordine di antenati aveva loro trasmessa. La Duchessa ebbe una frase laconica: Corona chiusa! Giuliano si gingillò un poco, curiosando nella scatola da lavoro.

Egli prendeva un tratto la pipa, e tirava quattro boccate di fumo, poi deponeva la pipa e pigliava la scatola, e fiutava due prese di tabacco, poi ricorreva di nuovo alla pipa per ritornare poscia alla scatola. Ma ormai tutti i provvedimenti tornavano vani: gi

In pochi minuti divamparono i fuochi della cucina, e di a poco si fece colezione. Una scatola di sardine, vuota, buttata via dal cuoco, fu raccolta dagli arabi, portata dinanzi alla porta della Cuba e fatta oggetto d'un lungo esame e di conversazioni animate.

Intanto che parlava piegava infatti i quattro biglietti da cento lire ciascuno e con una esattezza più femminile che magistrale, li poneva nella scatola, introduceva il braccio entro il cassetto e la spingeva agli estremi confini. Paolina non fece motto, ma al cattivo pensiero che le corse nella mente sentì piegarsi le ginocchia.

«Andai allo specchio e rifeci toletta; mi ravviai i capelli, rilavai le mani, ecc. Finalmente sentii il primo tocco delle otto. Era come se Max avesse bussato. Gettai alla rinfusa tutti gli oggetti da toletta nella scatola senza prendere un minuto per ordinarli; e prima che l'ottava ora fosse suonata, corsi a sedermi sul sof

Agapito serrò la scatola serrando il pugno: appoggiò quest'ultimo sul ginocchio e si mise a fiutare fragorosamente la sua presa; quindi mandò un gran sospirone: col rovescio delle quattro dita rinettò il panciotto dai granelli di tabacco che v'erano caduti, e volgendosi con un mezzo giro sulla sua seggiola verso il pittore, ripetè: Un compenso? Niente di più giusto.

Il socialismo in bocca di costoro non può impensierire alcuno. Dovrebbe impensierire i suoi nemici quando si ritrae dal palcoscenico dei teatri diurni per entrare nel laboratorio «a notomizzare col bisturi della scienza il carcame sociale steso sul tavolaccio della statistica e della disciplina positiva». Allora . Allora gli statisti dovrebbero proprio incominciare a sentire delle apprensioni. «Perchè quei miti pensatori, nutriti di cifre e di sillogismi, onesti, riservati, impeccabili sovente nella vita privata, magari un po' puritani e un po' quacqueri se se ne gratta la scorza, quei sacerdoti dell'altruismo, quei mangiatori d'hascisch dell'ideale, hanno più dinamite nella loro parola e nella scatola ch'è sotto il loro cappello, che non ne sia nelle tasche dei feniani e nelle cantine di Pietroburgo: con quest'aggravante che, di cotesta nitroglicerina spirituale, non c'è doganiere o segugio di polizia dal fiuto fine che ne possa sentire l'odore e mettervi sopra la zampa. Quando il moderno Anteo come il Colaianni definisce il socialismo che ad ogni caduta risorge più vigoroso, agguerritosi negli studi e nel raccoglimento, uscir

Presso al letto è una teletta con la sua tavola di marmo e lo specchio. Sono sulla teletta i pettini, la scatola della cipria e un busto cilestrino. Presso al «comò» è una frusta da cocchiere; per terra una cavezza di cuoio. A un attaccapanni un cappello da cocchiere, a cilindro, e due sottane. Nel mezzo della camera una tavola.

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