Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 20 luglio 2025


Ho sempre avuto la fortuna di trovare sul cammino della vita dei simpatizzatori o delle persone che mi volevano bene prima di conoscermi. Al Cellulare, nello stanzone di «carico e scarico», mi si registrava e mi si salutava come un personaggio di casa. Mi si ricordavano episodii della mia vita cui io avevo completamente dimenticati.

Ond’egli, che oramai non sperava piú nulla, nulla piú le chiedeva; e non sentendo alcun bene se non in vederla, triste e sconsolato, ma sempre con destrieri nuovi e mirabili, passava tutti i giorni sotto alle finestre di lei e ogni volta poteva vederla la salutava umilmente: essa moveva altrove i begli occhi.

Cantasirena parlava di Mazzini, di Cattaneo, di Tito Speri.... A ognuno di quei nomi il Casalbara si tirava su impettito, e salutava con un cenno del capo, coll'aria di essere quasi della famiglia; e anche Nora diventava seria, attenta.

E s'inchinava, salutava profondamente. La principessa non gli rispose: innanzi ch'egli le avesse volto le spalle, essa era di gi

»Feci uno sforzo per respingerlo... per levarmi in piedi ma in quel punto un suono fatale... giunse al mio orecchio... mi turbò i sensi... mi paralizzò le forze... ed io rimasi soggiogata dal fascino melodioso... Mio marito, da una finestra del casino, salutava il sorgere della luna cornuta, intuonando sul flauto l'aria del meco tu vieni

Lucertolo lo salutava e gl'indicava il famiglio venuto da Brozzi, di bizzarra apparenza co' suoi rozzi panni, e che raccontava per la cinquantesima volta la catastrofe della notte precedente. Ebbene! disse il capo agente lasciate vociare quel tanghero!... I birri delle citt

Il poeta Lodovico Savioli, nel 1803, salutava in Napoleone "il guerrier della vittoria alunno;" Luigi Lamberti "l'eroe dei Numi amor," e infine esclamava: Fondar popoli e far con sante leggi La virtute reina e il vizio domo, Impresa è sol d'immortal Nume, o d'uomo Che a Nume si pareggi.

Per tre giorni non ebbi più occasione di parlare a Mrs. Yves. Era sempre col suo convalescente; passeggiavano qualche poco, sedevano lungamente insieme sotto gl'ippocastani. Ella mi salutava con la sua soavit

«Voi qui, Albericoaggiunse Manfredi, scorgendo il Maestro degli scudieri, che, affacciata la testa dall'usciale mezzo aperto, pareva che desiderasse un nuovo invito per entrare. «Fatevi innanzi francamente, messere Alberico.» «Messere il Rerispose il Maestro inoltrandosi a mezza sala, dove inchinata la persona salutava in giro la reale famiglia.

Lui mi salutava con la mano, levando il braccio nudo, sorridendomi. Ah, questo piccino malato, questo piccolo piccino pallido pallido, questa mia novella amicizia puerile! Tutto il giorno son rimasto a pensarvi. Dopo una settimana avevo finito. Ero contento; il ritratto m'era venuto somigliante non pure, quanto assai giusto di colore e d'intonazione.

Parola Del Giorno

serafica

Altri Alla Ricerca