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Aggiornato: 4 giugno 2025
E tutto ciò era ricco e civettuolo. I saloni, o piuttosto la Borsa, eran gi
Ah! se sapessero!... mormorò Alessandro. Proprio così; perocchè, quando si seppe, il ritornello cangiò. Il tempo delle prove arrivò. Pensai ad ammogliarmi. Alessandro abbrividì. Il principe avvertì quel sussulto. Incontrai nei saloni di Parigi una stolidella, figlia di un conte mendicante, debosciato, spia della corte di Roma, strumento dei gesuiti.
Le dame del suo paese gli avevano mostrato il sesso, ma non gli avevano rivelato la donna. Restò dunque abbagliato, quasi stupidito, quando nei saloni di Parigi, si trovò faccia a faccia con quell'irradiamento formidabile. I suoi vantaggi fisici gli appianavano la via: il fiore tendeva il collo al giardiniere per essere colto!
Andarono, per i grandi saloni, per la scalea scuriccia: un servo aprì loro il portone che dava, per tre scalini, sulla laguna. L'acqua appena appena fiottava, contro il marmo corroso. Il barcaiuolo che sedeva a prora della gondola, senza far nulla, aspettando, si levò subito e domandò qualche cosa, nel suo dolce dialetto: Ha detto spiegò Ferrante a Grazia, interrogandola se deve togliere il felze.
Il matrimonio doveva aver luogo a Parigi nella chiesa protestante della strada d'Aguesseau. Tutto era pronto nel palazzo del principe, ove la zia aveva condotto la fidanzata. Si terminava la toilette delle nozze. Gli amici, i parenti, riempivano i saloni. Il principe entrò nella camera della zia ove Maud si teneva, attorniata da cameriere e dimandò che lo si lasciasse un istante solo con costei.
La duchessa di Saint-Cassan e la sua cugina, la vecchia contessa di Cars, non si accordavano riposo tanto l'impazienza del giovane principe era grande. La domenica seguente si fecero i tre bandi a S. Tommaso d'Aquino. Gl'inviti si spiccarono. Due giorni più tardi, incontrandosi nei saloni dei Faubourg, la gente si diceva, di un tuono dolce ed insinuante: Non sapete?
Quel folleggiamento durò fino alle due del mattino, quando il principe di Lavandall venne a rilevare Vitaliana dandole il braccio per passeggiare nei saloni, nella stufa illuminata di tratto in tratto con fuochi elettrici. Il principe la introdusse in seguito, per farla respirare un po' in disparte, in un piccolo boudoir, la di cui porta era chiusa, e dove quattro persone giuocavano.
Il carattere prosaico del nuovo regime addusse una depressione precipitosa della vita artistica. I saloni intellettuali del vecchio tempo chiusero le porte l'uno dietro l'altro; l'aria in cui respira lo spirito diventò sempre più rarefatta in quella societ
A bordo di essi si è precisamente come in uno splendido albergo galleggiante, nel quale si può mangiare e bere quello che si vuole, dormire in bellissime stanze, radersi la barba, leggere e scrivere in sontuosi saloni illuminati con la luce elettrica, e ascoltare della musica.
Oh come i morti s'obliano nello squallore, giù nei saloni del vasto appartamento! V'è una semiluce che piove solo dalle finestrette ad occhi di bue, dietro le schiene degli Augusti in pietra arenaria: v'è il silenzio che l
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