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Aggiornato: 23 giugno 2025


Così dicendo, Fabrizio si asciugava gli occhi gonfi di lagrime, e non potè proseguire; le parole gli rimasero strozzate nella gola alla memoria di tanto sacrificio! Il padrone, parimenti commosso, lo guardava tacendo, quando s'aperse l'uscio, ed entrò nello studio il giovane Carlo.

Le fiamme crepitano da ogni parte. TIMANDRA. Cimoto, vanne! Le fiamme incalzano! Ancora un istante e non sarai più in tempo. E tu? TIMANDRA. Io... io compio il sacrificio... ed infioro la vittima... vanne! Le fiamme son qui. CIMOTO. Timandra, hai ben sentito che egli mi ha detto di non lasciarti?

E va bene, facciamo questo sacrificio alla Dea ignota. Giuseppe, dammi i giornali, attenderò leggendo. Una bruna ed alta! giusto, Stefania ha i capelli biondo-ardenti; sar

Apri la mente a quel ch’io ti paleso e fermalvi entro; ché non fa scïenza, sanza lo ritenere, avere inteso. Due cose si convegnono a l’essenza di questo sacrificio: l’una è quella di che si fa; l’altr’ è la convenenza.

Ben mi duol c'hai troppo onorato boia, che troppo lieve e facil morte fai; che mani e pene io non so nefande, che fosson pari al tuo peccato grande. 72 Mi duol di non vedere in questa morte il sacrificio mio tutto perfetto: che s'io 'l poteva far di quella sorte ch'era il disio, non avria alcun difetto.

Così fu, così è di Montana. Quel sacrificio ritemprò le fibre rilassate. Quel sangue fece rigermogliare il simbolico albero della speranza. Quell'olocausto disse Giuseppe Ferrari fu una necessit

Per purificare quest'atmosfera di vecchiume, dove imperano il culto maniaco dell'antico e il più pedantesco accademismo, un immondo opportunismo affaristico e una grande vigliaccheria morale e fisica, ho creato il vasto e coraggioso movimento futurista, iniziato a Parigi nelle colonne del Figaro e continuato nella mia rivista internazionale Poesia, che dirigo da cinque anni con enorme sacrificio di denaro e col lavoro accanito dei miei giorni e delle mie notti.

Alessio e Pietrino si misero subito all'opera; ma sia che Pietrino avesse più memoria e maggiore scioltezza di mano, sia che non curasse troppo la precisione e studiasse le cose a pappagallo, il fatto sta che in capo a una mezz'ora aveva bell'e finito: e il povero Alessio era ancora alle prime righe del «Sacrificio d'Isacco

, la duchessina Lalla avrebbe voluto veder la fine di quell'intrighetto che da un momento all'altro era diventato seccante; del quale adesso sentiva vivo il rimorso, tanto che avrebbe fatto qualunque sacrificio pur di tornare indietro, ai bei giorni nei quali si sentiva la coscienza netta, com'era prima del loro incontro di Torino. Ma Lalla confondeva col rimorso il disinganno e la noia.

I popoli africani non meritano il tuo sacrificio. Nessuno merita nulla, e il Sinrun è per coloro che non lo meritano! Ora non lo comprendono, ma lo comprenderanno! Lo odiano, ma lo ameranno! Sono ciechi, ma vedranno! Il Sinrun può tutto. Sento la sua forza benefica qui nel petto. Che gioia! Non me lo hanno rubato! Ci sono tutte, tutte, le pelli scritte. Contiamole... Sono ventidue. Ti aiuterò.

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