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Aggiornato: 29 maggio 2025
Giungendo a Buenos Aires i grandi piroscafi transatlantici s'inoltrano lentamente in un canale lungo ventun chilometri, scavato nel fondo del torbido Rio della Plata e segnato sulle acque agitate con centinaia di boe e segnali luminosi. Chi ha tracciato questo solco colossale nel letto del fiume? Degli operai genovesi.
Lasciati liberi, percorrono sempre la stessa strada e sempre nelle stesse ore; al mattino escono dalla foresta e vengono al mare, per bevervi l'acqua salata, quindi o si sdraiano sulla sabbia o pascolano lungo la costa; vi passano tutte le ore calde e quando sulla sera comincia la temperatura a rinfrescarsi, si muovono e pascolando lentamente sulla riva s'inoltrano nei cespugli sino a che non arrivano nel fitto dei boschi, dove trascorrono la notte, per scendere il mattino appresso nuovamente al mare.
I principali corsi d'acqua alimentati, almeno in gran parte, da nevi eterne sono la Gordolasca, il rio Meiris, quello di Lourousa ed i rami che formano il Gesso di Entraque, specialmente il rio di Monte Colomb. Anche essi hanno molta acqua tutta l'estate, e la loro portata è inoltre singolarmente regolata, sia da laghi, sia da petraie o campi di blocchi rocciosi, sotto i quali l'acqua corre per buon tratto, come nelle valli dietro ad Entraque, nel rio di Lourousa e nel bacino superiore di Meiris, nel quale s'inoltrano gli emissari dei nevati del Matto, cadenti da oltre 2900 m. Le petraie inoltre assorbono l'acqua risultante dalla neve che le ricopre nella fredda stagione. Il rio di Meiris non appare definitivamente che poco a monte del Lago soprano della Sella; quello di Lourousa solo vicino al gias Lacarot (m. 1980), e quello della Barra sotto il Prajet (m. 1800), mentre più sopra essi appaiono tutto al più per brevi tratti, lasciando però spesso sentire il loro mormorio sotto i sassi: così le petraie qui compiono quasi la stessa funzione moderatrice delle caverne sotterranee nelle regioni calcaree. Anche i boschi, naturalmente, servono a mantenere una valle umida nell'estate, come si vede per es. nel vallone del Borreone, che per profondit
Intanto l'Italia, che sta per sorgere, prosegue coll'Egitto l'antico commercio e le sapienti relazioni: Rosellini ne disegna forse le tavole migliori, Belzoni e Caviglia penetrano nelle Piramidi e scoprono le tombe degli antichi re: Servolini, un mio compatriota, succede a Champollion e tenta superarlo nella interpretazione dei geroglifici. Passalaqua riporta a Torino la prima mummia: ieri un altro italiano, l'illustre Maspero, disseppelliva quella del grande Sesostri, il conquistatore centenario, e ne leggeva nelle fascie l'iscrizione al mondo meravigliato. Ad Alessandria e al Cairo la colonia italiana se non la più numerosa è la più importante: oltre l'Egitto altri italiani s'inoltrano. Piaggia, Antinori, Gessi risalgono il Nilo e origliano e stringono le ciglia verso il centro dell'Africa. Ma la gloria di traversarla sar
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