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Aggiornato: 29 giugno 2025
Quando la signorina Ruzzani entrò nel salotto, vide il conte Gualandi ritto davanti ad una tela che posava sul cavalletto, nel vano d'una finestra. Era uno studio ben noto a lui, perchè incominciato due settimane prima nel convento di San Bruno, e rappresentava l'interno del chiostro.
Qui il signor sottoprefetto si fermò di schianto. Ma quando? pensò egli. Prima di tutto la promozione a prefetto, e un po' di fortuna per saltare una classe. Ma prima di tutto, ancora, il matrimonio Francavilla Ruzzani. E questo diavolo del signor Prospero, che non mi ha scritto ancora! È capace di non esser forte in ortografia, e di vergognarsi.
Il ritorno della signorina Ruzzani e del suo degnissimo zio, signor Prospero Gentili, non poteva restar celato agli abitanti di Castelnuovo. La notizia si sparse immediatamente dalla via San Michele, dove si era fermata la carrozza, a tutti i quartieri della citt
Ruzzani. Ruzzani, bene; la signorina Ruzzani.... Adelina Ruzzani, che si fa lecite le scappatelle a San Bruno. Daniele femmina, che entra spontaneamente nella fossa dei leoni!... E perchè, poi? Capriccetti di ragazza, fatti più vivi e più strani da una testa bizzarra. Non le pare, signor commendatore? Ho piacere che le torni il buon umore; disse il sottoprefetto.
Ma si può dar di peggio? E quanti sono? chiese Adele Ruzzani, a cui piacevano poco tutte quelle interruzioni. Nove, per ora, ma se ne aspettano cinque. Graziosi, quei novizi! esclamò il sottoprefetto. Avanti, coi nemici delle donne! ripigliò la signora Morselli. E Lei, cavaliere, non li obbliga a smettere? Signora, mi dica lei come si potrebbe farlo. Sono in regola con tutte le leggi dello stato.
La signorina Adele Ruzzani non appariva molto contenta di sè, nè del mondo. Il mondo, si sa, è tutto ciò che abbiamo d'intorno, e si usa più spesso chiamarlo il piccolo mondo. Ma siccome anche il grande è spesso una povera cosa, lasciamo correre la frase com'è escita dalla penna.
È vero quello che se ne dice? domandò la signorina Adele Ruzzani. Signorina.... rispose il duca, io veramente non so che cosa se ne dica.... Che ci sono in quel convento degli uomini in collera col mondo. Come tutti i frati, signorina. Che si lasciano crescere la barba fino alla cintura; soggiunse la signora Morselli. E si scavano la fossa come i certosini; rincalzò la contessina Berta.
Per far l'ora di pranzo, i padroni di casa condussero il loro ospite a visitare il giardino. Il palazzo Ruzzani era uno dei primi nella via San Michele, ai piedi della citt
Bisognava vederlo, il nostro serafino, seduto sulla proda del fosso col suo ginocchio piegato, l'albo sul ginocchio e la matita in aria. Il soggetto dei suoi disegni era malinconico. Per la prima volta in sua vita, Adelindo Ruzzani adoperava la matita a copiare gli scheletri. Ma che cosa non si farebbe per l'amore della scienza?
E m'ha aggiunto, proseguì il padre Anacleto, che il signor Prospero è zio e tutore d'un fior di ragazza, la signorina Adele Ruzzani. Una vampa di rossore tinse il volto del serafino biondo; ma non ci fu altro segno di commozione in lui, che restò fermo nel suo atteggiamento statuario. Mia sorella; diss'egli, guardando in aria. Ah! esclamò il priore. Vostra.... sorella?
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