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Aggiornato: 17 luglio 2025
Su Rodomonte sia, né ve ne caglia, l'avere il patto rotto e 'l giuramento. Dimostri ognun come sua spada taglia: poi ch'io ci sono, ognun di voi val cento. Poté questo parlar sì in Agramante, che senza più pensar si cacciò inante.
Ma tanto fa il pagan che gli è risurto; si stringe con Ruggier sì, che l'abbraccia: l'uno e l'altro s'aggira, e scuote e preme, arte aggiungendo alle sue forze estreme. 132 Di forza a Rodomonte una gran parte la coscia e 'l fianco aperto aveano tolto.
46 Con l'una e l'altra man va ricercando far nuova presa, ove il suo meglio vede; or tra le gambe, or fuor gli pone, quando con arte il destro, e quando il manco piede. Simiglia Rodomonte intorno a Orlando lo stolido orso che sveller si crede l'arbor onde è caduto; e come n'abbia quello ogni colpa, odio gli porta e rabbia.
Di Torse Oberto, Claudio, Ugo e Dionigi mandar lo spirto fuor col sangue caldo; e presso a questi, quattro da Parigi, Gualtiero, Satallone, Odo ed Ambaldo, ed altri molti: ed io non saprei come di tutti nominar la patria e il nome. 126 La turba dietro a Rodomonte presta le scale appoggia, e monta in più d'un loco. Quivi non fanno i Parigin più testa; che la prima difesa lor val poco.
135 Del capo e de le schene Rodomonte la terra impresse; e tal fu la percossa, che da le piaghe sue, come da fonte, lungi andò il sangue a far la terra rossa. Ruggier, c'ha la Fortuna per la fronte, perché levarsi il Saracin non possa, l'una man col pugnal gli ha sopra gli occhi, l'altra alla gola, al ventre gli ha i ginocchi.
79 Non era la possanza e la fierezza di Rodomonte, ancor ch'era infinita, più che la providenza e la destrezza con che sue forze Sacripante aita. Non voltò ruota mai con più prestezza il macigno sovran che 'l grano trita, che faccia Sacripante or mano or piede di qua di l
Per questo non poté nuocergli al volto, ch'in difesa trovò l'arme troiane; ma stordì in modo il Tartaro, che molto non sapea s'era vespero o dimane. L'irato Rodomonte non s'arresta, che mena l'altro, e pur segna alla testa.
9 Quivi gran parte era del populazzo, sperandovi trovare aiuto, ascesa; perché forte di mura era il palazzo, con munizion da far lunga difesa. Rodomonte, d'orgoglio e d'ira pazzo, solo s'avea tutta la piazza presa: e l'una man, che prezza il mondo poco, ruota la spada, e l'altra getta il fuoco. 10 E de la regal casa, alta e sublime, percuote e risuonar fa le gran porte.
Quella, non molto grande e poco carca, se ne va per la Sonna giù a seconda. Non fugge il suo pensier né se ne scarca Rodomonte per terra né per onda: lo trova in su la proda e in su la poppa; e se cavalca, il porta dietro in groppa. 88 Anzi nel capo, o sia nel cor gli siede, e di fuor caccia ogni conforto e serra. Di ripararsi il misero non vede, da poi che gli nimici ha ne la terra.
107 Poi lor convenzion ratificaro in man del re quei duo prochi famosi, ed indi alla donzella se n'andaro. Ed ella abbassò gli occhi vergognosi, e disse che più il Tartaro avea caro: di che tutti restar maravigliosi; Rodomonte sì attonito e smarrito, che di levar non era il viso ardito.
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