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Aggiornato: 8 maggio 2025
S'io dissi asciuga, e chiudi l'aspra piaga hor dico, che entro poni aspro veneno che un misero di morte sol si appaga S'io dissi aiuto ahimè ch'io vengo a meno hor dico aiuto, a trarmi nel profundo che 'l fin suo brama, chi n'ha il ciel sereno S'io dissi donna scarca il grave pondo Hor dico carcha sì che in breve io manchi. che morte chiama, chi è mal nato al mondo S'io dissi mai non sian miei piedi stanchi Hor dico siano in dur catena stretti. che chi schiavi esser den, mai non sian franchi Se 'l mio cibo era sol giochi, e diletti Hor è lachryme, ardor, suspir, e affanni. che ciò convien a chi a contrarii effetti.
25 E disioso di saper se fusse la nave sola, e fusse o vota o carca, con Brandimarte a quella si condusse e col cognato, in su una lieve barca. Poi che sotto coverta s'introdusse, tutta la ritrovò d'uomini scarca: vi trovò sol Frontino il buon destriero, l'armatura e la spada di Ruggiero;
Cosa non giá, che ne li armenti caschi: cercate e' verdi paschi, le nubi, i fiumi, quante sian le forme che, nate appena, chi 'l nòto, chi 'l volo, chi prende il corso; e l'uomo casca solo! Deh! perché nasce lo 'nfelice dunque di tanti strali ad esser un versaglio? Ogni tempesta in lui s'aggira e scarca, ogni virgulto se gli attacca, ovunque move di questa selva nel travaglio.
Quella, non molto grande e poco carca, se ne va per la Sonna giù a seconda. Non fugge il suo pensier né se ne scarca Rodomonte per terra né per onda: lo trova in su la proda e in su la poppa; e se cavalca, il porta dietro in groppa. 88 Anzi nel capo, o sia nel cor gli siede, e di fuor caccia ogni conforto e serra. Di ripararsi il misero non vede, da poi che gli nimici ha ne la terra.
6 S'a quella etade ella in Arimino era, quando superbo de la Gallia doma Cesar fu in dubbio, s'oltre alla riviera dovea passando inimicarsi Roma; crederò che piegata ogni bandiera, e scarca di trofei la ricca soma, tolto avria leggi e patti a voglia d'essa, né forse mai la libertade oppressa.
non mio voler seguendo ma mia stella, parto col corpo sol, che l'alma scarca de la soma mortal meco non varca, ma riman seco obediente ancella. E se quel, che fra me tacito e solo cantando vo' con più di mille insieme, per la Garza, e Forcella, e Tavaiano, udisse pur un dì l'invido stuolo ben morria di dolor veggendo vano tornar l'empio ardir suo, ch'indarno freme. Dello stesso
Parola Del Giorno
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