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Aggiornato: 2 giugno 2025


Onde avrò luogo di fare un bel tratto in favor di Crisaulo e far mio sforzo di cavarneli al tutto de la mente: ché, infin che sta cosí, non è possibile che pensi ad altro; ché noi donne sempre pigliamo il peggio. E, se fia suo marito, sendo pover di robba e di parenti, faranno amendui insieme i stentolini ed a me sará forza procacciare altronde il pan.

Ma, circa l'espediente contra il retratto delle robbe che bisognano da fuora, pare impossibile, poiché bisogna in ogni conto pagare la robba a chi la vuole.

Io ho giá bevuto tre volte e ho detto una. Io non mi partirò di cucina, ch'io assaggiarò ciò che v'è; e poi dormirò intorno a quel buon fuoco. E cancar venga a chi vuol far robba! AGIATO. Ricordati, Frulla, che tu me n'hai fatte troppo e, un , ci spezzarem la testa; e bene. FRULLA. A tua posta. Non posso piú presto che ora. VIRGINIO vecchio e CLEMENZIA balia.

La quantitá dell'artifici fará abbondare un regno o cittá di denari, quando in quelli si essercitano piú e diversi artefíci necessari o commodi o dilettevoli all'uso umano in quantitá grande, che soprabondi al bisogno del paese; quale accidente deve essere non solo posto il primo delli communi, ma per piú respetti preferito a l'accidente proprio della robba soverchia.

DON IGNAZIO. Eufranone carissimo, Dio vi dia ogni bene! EUFRANONE. Questa speranza ho in lui. DON IGNAZIO. Come state? EUFRANONE. Non posso star bene essendo cosí povero come sono. DON IGNAZIO. Servitivi della mia robba, ché è il maggior servigio che far mi possiate. Copritevi. EUFRANONE. È mio debito star cosí. DON IGNAZIO. Usate meco troppe cerimonie. EUFRANONE. Perché mi sète signore.

Concludasi dunque che, considerando tutte le cose predette, se li forastieri volessero estraere ed estraessero quanto potriano con li medesimi denari d'entrate o industrie che hanno in Regno, arrivaria o supereria l'introito o valuta delli milioni sei della robba che va fuora, tanto maggiormente unendosi con la valuta della robba che li bisogna, che è della quantitá predetta; e, tolto l'introito di detti milioni sei per la robba che si estrae, non vi è causa alcuna che debbano venire denari in Regno.

E, se si dicesse che tornará per cambio e non in contanti, a questo si è risposto di sopra; se, perché la moneta del Stato in altra parte vaglia piú del proprio, ha forza la medesima ragione che ritornará con vantaggio, come si è detto, quando se ne compra robba, e a basso si fará piú chiaro.

Quando c'è de la robba assai, l'uom può mangiar quel poco o quel molto che gli piace; il che del poco non accade. Poi, come l'uomo comincia, l'appetito cresce e bisogna empirsi il corpo di pane. STRAGUALCIA. Tu sei piú savio delli statuti. Io non viddi mai uomo che intendesse meglio il mio bisogno di te. Va', ch'io ti vo' bene. FRULLA. Va' un poco in cucina, fratello, e vede.

Ma nell'artefíci sempre vi è sicuro il lucro, mentre vi si spende l'opera. Secondo. Nell'artefíci vi può essere moltiplicazione, e per quella moltiplicarsi il guadagno; lo che non può succedere nella robba, non si possendo quella multiplicare, che nissuno, per essempio, se in alcun suo territorio non si può seminare se non cento tomola di frumento, potrá fare che se ne seminino centocinquanta.

«Nessuna persona possa fare ascare (fendere) legni, scaricare qualunque sorta di robba, ferro ed altro sopra le strade balatate (lastricate) di questa citt

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