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Rispondevo quasi duramente, mio malgrado. Una specie d'aridit

La rivincita, io rispondevo, l'ho ottenuta il giorno che feci solenne giuramento di non prendere più in mano una carta da giuoco; da quel momento ho guadagnato tutto quello che avrei perduto giuocando, senza tener conto del denaro risparmiato nel vino.... e nell'acqua che vi si trova sovente commista, della salute perduta a forza di disordini, della riputazione pregiudicata a mio danno.

I doveri di medico non mi permettevano di accordargli frequenti e lunghe pose. Spesso passavano due, tre settimane senza che io mettessi piede nel suo studio. Oh, Dio! Ti sei un po' ingrassato! o pure: Oh, Dio! Sei alquanto dimagrito! Come avvenissero questi cambiamenti piccoli ma percettibili, giacchè egli li notava sùbito, non saprei dire. Non lo faccio a posta rispondevo scusandomi.

Io, naturalmente, non rispondevo nulla, e, sul tardi, se egli usciva per «cacciare i dispiacericome diceva lui, non potevo impedirglielo. Così incominciò a bere tutti i giorni, proprio allora che mancavano i denari! Mi pare che non fosse un padre modello! esclamò Marta. Bisogna compatirlo. Gli uomini, quando non hanno lavoro, fanno tutti così.

Perchè sei così freddo? era la mia interrogazione costante. Freddo, ti pare? Non mi pare: sei freddo. Niuno ti può amare più di me, Anna. Non ti vantare. Tu mi ami poco. Taci, anima mia. taci. Io non ti piaccio soggiungevo io. Nessuna persona mi piace più di te, te lo giuro. Non ti credo. Che debbo fare, perchè tu lo creda? mi replicava lui tristamente. Non so rispondevo io, glacialmente.

Che ne pensi, Sergio? chiedeva, mostrandomi il velluto o la seta. Molto bene, rispondevo. Ma no, ma no! ella esclamava, con un sorriso. Non si tratta di lodare; non ho ancora scelto. Credi che questa guarnizione?...

Avevate un ardore di martire, dicendomi talvolta: «Non sapete quanto si soffra!». Vi rispondevo: «Lo so». E mi agguagliavo alla vostra angoscia, come colui che per misurare il dolore si coricò su la graticola rovente, a fianco del tormentato. Che fate in cambio, oggi, per me, se non disconoscermi, sfregiarmi, avvilirmi? Stanco sono, voi dite, per aver troppo preso.

Io gli dicevo in confessione: Sono colpevole di avere molto odiato. E lui: «Chi hai odiatoRispondevo: «Gli austriaci» «Oh allora» mi diceva don Luigi, «allora è inutile che continui la confessione, sei perdonata di tutti gli altri peccati...» Quelle canaglie volevano prendere le ragazze. Hanno tentato, i primi giorni. Un pomeriggio i prati tutti intorno erano pieni di urli di donne violentate!

Ve n'era una vestita di bianco che, passando dietro alle colonne lontane, quando credeva di non esser veduta, pigliava una certa andatura molle e maestosa di sultana melanconica, e poi rideva con una sua amica: era incantevole. Il mio amico mi diceva: "Andiamo," e io rispondevo: "Andiamo," e non potevo muovermi.

Qualche volta però ci bisticciavamo, per cose da nulla, si intende; per esempio perchè tornavo a casa tardi, e lei mi trovava a ridire, ed io le rispondevo di mala grazia. Allora stavamo una mezza giornata senza scambiare una parola. La sera poi, pensando ch'essa era l