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Aggiornato: 3 giugno 2025


Desidero rivedere i miei calunniatori! disse Roberto con voce terribile. E poi mi spinge un gran pensiero d'amore, ritrovare una figlia che non conosco! Ah! Hai provato anche tu l'amore paterno? Quali torture devi avere qui sofferto: e io non ho mai indovinato i tuoi patimenti!... Gli orologi della prigione sonavano le ore: si udivano rintronare da varii punti i rintocchi.

Perchè prendo queste note su di me stesso? Se la parola traduce male il pensiero, come pretendere di adattarla all'espressione del sentimento? Se le mie parole fossero come i rintocchi di un mortorio, in una campagna spogliata e deserta, sotto un cielo plumbeo e opprimente come il coperchio di una bara, esprimerebbero esse l'agonia dell'anima? 18 ottobre.

Essa che aveva pensato sempre, con mesta dolcezza, al giorno in cui, udendo i rintocchi della sua agonia, tutta la gente del borgo, si sarebbe inginocchiata a pregare per lei; e in quel pensiero aveva goduto di non avere mai fatto male a nessuno: essa doveva partirsi dal mondo, mentre il villaggio era deserto!

Le ore corsero veloci; io ne udiva ad ogni tratto i rintocchi agli orologi delle chiese d'improvviso mi parve udire una parola pronunziata a bassa voce mi rivolsi come per rispondere; e allora conobbi che quella voce veniva dal letto di Clelia. Me le accostai. Dormiva... agitava le labbra... sognava forse di me, e un sorriso animava il suo volto.

Quella bandiera infiammò le fantasie, che le campane scrollavano coll'impeto disordinato dei loro rintocchi. Don Giovanni, che rincasato da poco aveva il sonno leggiero dei cacciatori e dei vecchi, ne fu desto. Discese dal letto, udì rumore alla propria porta, si gettò addosso i primi abiti che potè afferrare e corse ad aprire. Che c'è? esclamò spalancando l'uscio. Don Giovanni! Roma presa... Ah!

Fece un fischio, poi ordinò si montasse a cavallo, e via pel bosco. Giunsero a S. Giovanni quando all'orologio della parrocchia sonava mezzanotte: i rintocchi lenti e malinconici del «ntin-ntan» si perdevano per la campagna tutta verde, silenziosa nel chiarore del plenilunio.

La sua ora era suonata. Egli l'aveva udita suonare come i rintocchi di funerale. Il colpo di grazia. Le feste del principe di Lavandall erano le più ricercate di Parigi, a causa della scelta squisita dei suoi invitati, la ricchezza e sopratutto l'eleganza che vi regnavano. I balli delle Tuileries erano deserti, se coincidevano con quelli del principe.

Tratto tratto la campana dell'ospedale riprendeva a sonare a morto, e la suora rabbrividiva. Poi s'udì lontan lontano il fischio acuto della locomotiva sibilare fra i rintocchi lenti della campana. Il bambino alzò il dito, come per accennare quel suono ben noto, che gli richiamava tante storie e promesse serene di viaggi, e susurrò cogli occhi scintillanti e la bocchina aperta al sorriso.

L’afflitto ascende la scala del supplizio, e lontano lontano si odono i lenti rintocchi cella chiesa degli Agonizzanti, e vicino vicino quelli della campana maggiore della chiesa di S. Francesco li Chiovara: e tutti, vicini e lontani, invocano la Madonna della Buona Morte, perchè voglia concedere buon passaggio all’anima dello sventurato.

Era giorno, adesso. Le ore suonavano al vicino orologio dal palazzo della Vicaria, lente e chiare. Nel vicolo s'arrestò in quel punto il romore de' passi della sentinella: il soldato contava que' rintocchi della campana e aspettava il cambio.

Parola Del Giorno

s'alceste

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