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Aggiornato: 12 giugno 2025
Ah!... È stata una cosa orribile! esclamò Emilia, ancòra vibrando. Sapeva, ed era felice!... Io non credeva.... Nessun rammarico, nessun dolore, nessun rimpianto per la mia affezione.... No, non imaginavo tanta facilit
Quando l'angelico sembiante di Maria gli si parava dinanzi agli occhi della mente, egli bene intendeva che il suo disegno, in apparenza così generoso e tale da meritargli lode e rimpianto presso l'universale, era un delitto bello e buono al cospetto della sua coscienza, ch'egli non poteva ingannare. Ed erano allora combattimenti feroci nell'anima sua travagliata.
Nei giorni di vita e di passione l'aveva abbozzata; ed ora, sull'orlo della tomba, quasi staccato dalle cose terrene, gli venne il desiderio di finirla, unico resto del morto amore, ultimo addio al mondo, che pur lasciava senza rimpianto. Egli si sentiva il bisogno di lavorare indefessamente, ansiosamente, e di finirla. Si mise al lavoro e terminò prima il disegno che aveva schizzato sulla tela.
Uno strano rammarico mi pungeva, ora che l'inferma andava di giorno in giorno migliorando. Mi si moveva in fondo al cuore un vago rimpianto verso i tristi giorni grigi passati dentro l'alcova, mentre giungeva cupa dalle campagne autunnali la monotonia della pioggia. Quelle mattine, quelle sere, quelle notti, benché penose, avevano una loro grave dolcezza. La mia opera di carit
Acuto rimpianto e acuto rimorso! Essa, forse, nel furore contro sè stessa, esagerava, dipingendosi come l'anima femminile più turpe comparsa nella gran falange muliebre; ma non era men vero che la esistenza di Giovanni Serra era stata infranta da quella passione infelice, tanto che egli non aveva raggiunto, come il suo cuore e il suo talento meritavano, nè la gloria, nè la felicit
S'io non avessi saputo nulla delle speranze di V. S., dei pericoli che la minacciavano.... Oh, .disse il marchese, lasciami mi po' di raccoglimento. La morte della principessa mi contrista... essa fa sempre buona per me... una martire.... E concedeva un vero rimpianto alla memoria della gentildonna.
La supplico tanto, signorina! Non mi lasci solo. Ha poco, sa, da portar pazienza per me. Ha pochi giorni ancora da sopportarmi. Vado! Me ne vado! Torno a casa mia! Appena posso muovermi, vado via subito, subito, subito! E nella voce, nell'accento, nell'angoscia del Laner vi era tutto il rimpianto, tutto lo strazio del suo grande amore, del suo immenso amore. Evelina non rispose.
E perchè non avrebbe ella inteso, a un tratto, la perfida e crudel donna, il rimpianto di un amore così schietto e così tenace? Non era ella stata di una brutalit
Si capisce che non sono inventate, ma prese dal vero. Un caso lugubre avvenuto al rimpianto Ponchielli (caso successogli realmente a Bergamo) farebbe credere alle predestinazioni... La storia di una miserabile popolana milanese, il cui marito, pessimo soggetto, le toglie tutti i figli, gettandoli all'ospizio, è una figura degna di Domenico Induno. L'ambiente milanese, in cui quella disgraziata patisce, la malignit
Facendo il mio esame di coscienza come un moribondo, trovavo dapprima che avrei potuto impiegare meglio il tempo, e forse se non avessi incominciato a vivere con una chimera, ora non arrischierei di morire per una imprudenza. Poi, scendendo sempre più profondamente nella mia anima, vi trovava dei misteri... sentivo che la gioventù, l'amore della vita, malgrado i disinganni e i dolori, mi tenevano ancora avvinghiato alla terra. La vita mi appariva sotto un nuovo aspetto al momento di perderla; e mi pareva che non fosse tanto atroce, da lasciarla per sempre senza rimpianto. Era forse vilt
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