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Aggiornato: 12 ottobre 2025
Spesse volte il vero piglia gli aspetti dell'allucinazione. Mi sembrò repente che quel corpo legato e disteso si riflettesse dieci o dodici volte collo stesso profilo e collo stesso atteggiamento, quasi ripercosso nei cristalli di due specchi neri. Il mio sguardo fuggì atterrito all'opposto lato della stiva.
E di repente, sollevò la testa col suo atto risoluto, e offerse il viso ai baci, perdutamente, ebbramente, avvinghiata al petto dell'amante. Tutti i baci scesero sulla bocca di lei, sugli occhi, sui capelli, sulla gola; ella li rese, così assetata di delizie, che non avrebbe resistito al tentativo più audace.
Chi superbo, diss'ella, alza la mente, E tra' mortali temerario spera, Nè sa, come qua giù fugga repente Lunge da noi felicit
Uguale a quella della Grecia fu la fortuna dell'Italia moderna, dove fuor della notte dei secoli rozzi, succeduti alla civilizzazione romana, apparvero di repente Dante e 'l Petrarca, traendo con loro l'aurora di tutte le arti e fondando le norme del buon gusto.
Quello smaliziato d'uno scritturale, che stava col capo sullo scrittoio, intento, l'alzò repente, aggrottò le ciglia, e con un accento pieno di ironia e di insolenza, fingendo che quelle parole esotiche fossero state dirette a lui, disse: Non potrebbero farmi la finezza di parlare in italiano? disse La sua lingua a Milano, signori belli, non è di moda. È antipatica.
Poi, di repente, all'orecchio le avevano susurrato una parola, qualche parola imperativa per la quale ella s'era alzata, aveva asceso la scala fino alla sommit
Pistoia in pria d’i Neri si dimagra; poi Fiorenza rinova gente e modi. Tragge Marte vapor di Val di Magra ch’è di torbidi nuvoli involuto; e con tempesta impetüosa e agra sovra Campo Picen fia combattuto; ond’ ei repente spezzer
Gli passò per la mente la risoluzione di non sposare nessuna donna del mondo fuorchè la Ginevra. Questa allora vide cangiarsi di repente il colore del volto di lui; e la sua fronte, di pallidissima ch'ella era, coprirsi di un rosso carico....
Immota, perso in te lo smorto viso, nel cuore io medito de’ tuoi celati artigli l’azzannar protervo, repente.
Ma di repente le parole festose tacquero nella casa. Una sera comparve Ariberto Puppi.
Parola Del Giorno
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