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Aggiornato: 29 giugno 2025


Del resto, il frate conduceva un buon avventore, di cui gli recitava nome, cognome, titoli, patria, e vita e miracoli; tutta roba da farlo diventare morbido e pieghevole come una pelle di guanto.

Nei brevi lucidi intervalli concessigli dalla febbre e dal delirio, egli si recitava deprofundis e requiem, e dava occhiatacce di odio al dottore, che intanto aveva la sfacciataggine di assicurargli: Siamo fuori di pericolo! Infatti, il cavaliere ne era uscito quasi per miracolo, ma diventato proprio un altro.

Al teatro Re, nella stagione di quaresima, recitava periodicamente la Compagnia Sarda, che contò, fino all'ultimo, attori distintissimi. La Ristori, al fianco della Marchionni, rappresentava le parti ingenue ed amorose, tipo ideale di bellezza.

La Baby, colla voce grossa, si metteva a descrivere le tenebre alte, il silenzio pauroso della notte, il lumicino piccolo che si vedeva in lontananza e il Santasillia inginocchiato «sotto le verdi piante» che recitava preghiere e si torturava col cilicio.

Ma che noia le altre, lunghe, passate ad attendere nella sagrestia del monastero il cappellano che confessava, o in quella della Matrice mentre quegli recitava l'uffizio al coro, con gli altri canonici! E che noia, in casa, quando avea finito di lustrare scarpe e stivali, di spazzare, di spolverare, di rifare i letti!

la coscienza taceva in lui: ma ne soffocava o illudeva la voce con pratiche devote: recitava ogni giorno od ascoltava l'uffizio della Madonna; teneva a tavola spesso i suoi cani, ma altre volte vecchi e pitocchi, ai quali con fastosa umilt

Per fortuna l'Euterpe veniva ogni settimana a salutarlo in Dogliani, e sull'Euterpe c'erano indicazioni di compagnie drammatiche a bizzeffe. Trovò in questa guisa il capocomico di suo gusto, che recitava in quel torno a Genova, e gli spedì il manoscritto dicendogli nella lettera, che glielo avrebbe potuto dare per ottocento lire, più, meno; o prendere, o lasciare.

Arrivano, le porte sono ancora chiuse, passeggiano, vedono giungere gli attori, i pompieri, i carabinieri; appena si aprono le porte, entrano in teatro, è oscuro, sono i primi non importa. Ci sono. Con che orgoglio prendono possesso dei loro posti! Come ammirano tutto! Come esaminano minutamente ogni signora che entra! E quella sera la Marini recitava nella Signora dalle camelie. Comprendete?

Perché eravate tutti come pazzi! Belcredi. Recitava ognuno per burla la sua parte! Era una vera babele! Donna Matilde. Lei immagina, dottore, che spavento, quando si comprese che egli invece, la sua, la recitava sul serio? Dottore. Ah, perché anche lui, allora...? Belcredi. Ma ! Venne in mezzo a noi!

La Maddalena era troppo romanzesca per badare al denaro; per lei l'ingegno era tutto. Si innamorò d'un attore drammatico affatto ignoto, che era succeduto al cronista del giornale di teatri, nel sottoscala. Era poverissimo, ma si sentiva destinato alla gloria. Ammirava la cultura straordinaria della sartina; la dichiarava capace di comprenderlo, e sovente la sera recitava per lei sola delle scene, che nessun altro attore sapeva interpretare. Tutta la famiglia si commoveva, piangeva, lo trovava sublime. Poi, «con quella bont

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