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Aggiornato: 5 giugno 2025


Emilio! ripetè Alberto attonito, volgendosi verso di lui. Possibile! Il tristo levò con risoluzione la testa, e rispose impudentemente: , sono io... Tu mi hai rapito la mia felicit

furono pure sacrificati. Così, nel Coro dell'Adelchi, scritto dopo che fallì la rivoluzione piemontese del 1821, tra gli altri versi vennero soppressi questi, ove l'Autore si rivolgeva agl'Italiani: Stringetevi insieme l'oppresso all'oppresso, Di vostre speranze parlate sommesso. rapito d'ignoto contento, Con l'agile speme precorre l'evento, E sogna la fine del duro servir.

E non era neppur rapito da una splendida carola d'angeli dell'Albano. Il brav'uomo si sarebbe addormentato, se un mozzoncello di paggio, trasformato per la bisogna in chierico, non gli avesse di tanto in tanto pizzicato i polpacci a sottecchi, e non l'avesse fatto di tempo in tempo trasalire.

PEDOLITRO. Me l'ho mangiate in Turchia. PARDO. In Turchia se mangiano vesti? PEDOLITRO. L'ho vendute e impegnate all'osterie per mangiare. Ma io mi rallegro che vi vedo piú allegro e giovane che non vi lasciai. PARDO. Donde si viene? PEDOLITRO. Da Costantinopoli, per riscattar questo mio figlio che da bambino mi fu rapito da' turchi. PARDO. E voi ancor ben venuto, caro figlio.

Ma se in tutti gli altri casi l'uomo era stato vinto dal medico, egli per Roberta non era più il dottore che compiange e passa: aveva rapito a Emilia qualche cosa delle sue ribellioni contro il male.

Non disse nulla, ma andando incontro a Bruno, nel vestibolo, non potè non notare un'espressione di gioia nervosa, di soddisfazione mal contenuta ch'era in ogni gesto di lui e che gli faceva rilucere stranamente lo sguardo. Ah, ah, Pantalone! esclamò il giovane ridendo. Mi avrai aspettato per un bel po', non è vero?... Che vuoi? Sono stato rapito, in un turbine di neve, da una fata bianca!

Così ognor genuflesso, sovente colle mani congiunte, giaceasi a lungo quasi rapito o dimentico di , e lo avresti tenuto inanimata pietra, se non manifestava in lui la vita il rivo copioso che gli sgorgava dal ciglio.

Lo sguardo della moribonda andò a porsi sopra una culla che stava presso la finestra. La coscienza e l'intelligenza tornarono del tutto in quell'essere vicino ad estinguersi. Mio figlio! diss'ella con voce alquanto più forte. Voglio vederlo. Il bambino non è qui, disse la monaca. Dov'è? dov'è? Me l'hanno rapito?

In quel giorno stesso la fisonomia di Clelia fu interamente sbozzata. Uno strano sentimento mi nacque in quel punto. Contemplando quella tela parevami d'essere innanzi a qualche cosa di vivo, di reale, come se il pennello di Eugenio mi avesse rapito una parte di Clelia per rinchiuderla in quelle linee. Come mai poteva essere che quella tela assomigliasse a Clelia, senza che ne avesse qualche cosa?

Ma voi...? Come avviene che io debba rivedervi fra le Immolate, dopo che Iddio vi aveva fatta santa col maggiore de' suoi benefizii, rendendovi madre?... Io perdetti mio figlio rispose la donna con un sospiro. Morto?... Rapito in et

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