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Aggiornato: 9 maggio 2025


E anche il suo nome?... Anche quel nome: Cantasirena? Era il suo vero nome?... O non era piuttosto l'antica firma, il pseudonimo del suo primo articolo, della sua prima battaglia, de' suoi primi successi, e che rimasto nella voga popolare, era poi rimasto anche a lui, definitivamente?... Chi lo sa!

PSEUDONIMO. Come impossibile, s'è stato, è e sará sempre? Dubito sia un paradosso di furfantaria, e noi restaremo condennati alle spese. PSEUDONIMO. Io son calato giú per farvi grazia. LIMOFORO. Anzi, per mia disgrazia. Volete voi saper chi sète, volete che ve lo dica? PSEUDONIMO. Io so ben chi sono, bisogna che mi sia detto.

PSEUDONIMO. Di Surrento, se ben ho abitato in Napoli. LIMOFORO. Quando venisti in Napoli? PSEUDONIMO. Iersera. LIMOFORO. La cagione? PSEUDONIMO. Ebbi novella ch'una mia figliuola e balia che gran tempo non avea viste, erano in Napoli. LIMOFORO. Come le perdeste?

PSEUDONIMO. L'inganno è tanto verisimile che non mi dispero della riuscita. GIACOMINO. Veramente le donne sono mirabili nelle invenzioni cattive, come nelle buone non vagliono nulla; e meglio quelle che sovvengono all'improvviso che le studiate. PSEUDONIMO. «D'inganno e di bugie si vive tutto il die, di bugie e d'inganno si vive tutto l'anno».

È una protesta in regola contro il gusto di babbo e mamma, contro il registro dello Stato Civile e quello della parrocchia: libero nome in libera letteratura! Lo pseudonimo diventa un elemento necessario, indispensabile di successo; basta averlo per poter scrivere; anzi qualcuno pensa a provvedersene prima di esser sicuro che conosce la lingua italiana.

LIMOFORO. Andiamo. ANTIFILO. Io in tanto aggiaccio e ardo: aggiaccio per la tema e ardo per la speranza. PEDANTE. Ite bonis avibus. Figlia, entriamo in casa. GIACOMINO. Una bugia ben detta è madre dell'inganno... PSEUDONIMO.

PSEUDONIMO. Antifilo. LIMOFORO. La balia? PSEUDONIMO. Lima. LIMOFORO. Di che tempo era la figliuola? PSEUDONIMO. Di duo in tre anni. LIMOFORO. Avea alcun segno la figliuola nella persona? PSEUDONIMO. Una ferita nella man sinistra che si fe' cadendo dalle braccia della balia; e una macchia rossa, nella mammella destra, che diceva essere una gola d'una cirieggia della madre.

La signora Speraz che si nasconde sotto lo pseudonimo, bene ormai noto, di BRUNO SPERANI, ha contrapposto in questo suo nuovo romanzo la idealit

PSEUDONIMO. Essendo la peste in Napoli, m'appestai io, la moglie e il figlio, e fummo strassinati al lazaretto; restò la casa sola; morí la moglie e il figlio. Tornando in Napoli trovai la casa vuota di uomeni e di robbe; mi ricovrai in Sorrento, piú mai ebbi contezza della figlia o della balia. Ma ditemi un poco, come si chiamava la moglie? PSEUDONIMO. Cleria. LIMOFORO. Il figlio?

Ma tutto questo, oltre all'essere micidiale, sarebbe anche inutile; perchè lo pseudonimo, come passaporto, come legge, come istituzione, è una gloria della letteratura moderna.

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