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Aggiornato: 26 giugno 2025


«E realmente credo che sia tale, perchè, se la freddezza di Welfard è un tormento per me, lo scontento che io ne provo, la melanconia che me ne risulta, le mie frequenti lagnanze, sono un tormento per lui. È così che, amandoci sinceramente, ci rendiamo a vicenda infelici. Io sono italiana come il nostro cielo; egli è tedesco come un soldatino di piombo.

La sua emozione fu così sincera che Bice ne provò il contraccolpo, ma non ne parlarono che molto dopo, come se si fossero gi

Il signor Basilio si voltò e, sebbene alterato dal fumo dei liquori, ravvisando un soldato di marina che aveva la carabina ad armacollo, fu côlto da improvvisa paura, si provò a chiamare aiuto, ma il popolaccio, che vedeva dal garbo del marinaro come questi per fini amorevoli sorreggesse l'altro e come quest'ultimo fosse dal vino fradicio, rispose agl'inviti di soccorso che gli facevan gli occhi, non le parole, del signor Basilio con scrosci di risa.

Maria ha ragione, mormorò piano la popolana, che pur provò un senso di piet

Questa causa sta nel ribrezzo che provo d'avvicinarmi a quella stessa catastrofe la di cui narrazione è lo scopo di questo racconto. Mentre mi soffermo qua e l

Appena se ne furono andati, e sul piazzale non s'udì più che il passo dei servitori, e il cigolare dei secchi, e della carrucola del pozzo; la signora si provò a salire di sopra. Ma si fermò, perchè Marta, lasciato il lume in camera a Giuliano, veniva giù tastoni e strisciando il piede per trovare i gradini.

La conoscerete di certo... e a voi lo confido... siete il primo a cui lo confido.... È la principessa Gorreso! L'uomo si mise le mani ne' capelli: il suo volto contraffatto ebbe una tale espressione che Diana ne provò raccapriccio. M'incutete paura! ella esclamò, e si volse da un'altra parte come se non potesse più a lungo comportare di guardarlo.

Rugger mostrossi irato nel sembiante, e disse: O Dio, quando averò mai posa? Non mi potete dar maggior sciagura di questa ch'ora provo piú dura. E terribil volgendosi a Marfisa, disse: Aprite gli orecchi a quel ch'io parlo.

Ho letto e riletto non so quante volte la poesia mi diss'ella all'indomani ed è una cosa strana ciò che provo. La forma mi pare un poco meno viva che negli altri tuoi versi, ma mi compiaccio assai più di ritrovarmi in questi che in quelli. Osservai che ciò avveniva per il loro concetto.

Le variopinte tue divise ancora Vidi e le piume e i kolbacchi di pelo, Che scongiurar una terribil ora, Eugenio, quando respinta dal cielo Roma tremò che non vedesse il corno Della fatal mezzaluna e gridò. Ma da Belgrado non fe' più ritorno Chi la tua spada, o Savoia, provò.

Parola Del Giorno

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