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Aggiornato: 24 giugno 2025
Nel 1654, un legato del Papa fece incastrare in questo muro un'urna di porfido; e siccome questa era stata trovata presso la tomba di Teodorico, ne concluse che aveva contenuto le ceneri del gran re dei Goti e ciò fu arditamente affermato nell'iscrizione oggi ancora visibile.
Come il trionfo giunse alle rive del gran fiume, ove mille templi facevano un immenso adunamento di colonne e di statue, al novello dio i sacerdoti mostrarono una scala di porfido sagliente per una reggia, costruita di mattoni e di calce.
Immaginate una foresta, e supponete di trovarvi nel più fitto, e di non veder altro che tronchi d'alberi. Così, nella moschea, da qualunque parte uno si volga, lo sguardo si perde tra le colonne. È una foresta di marmo della quale non si scorge la fine. Si seguono collo sguardo ad una ad una le lunghissime file delle colonne che s'incrociano ad ogni passo con altre innumerevoli file, e s'arriva a un fondo semi-oscuro, nel quale par di vedere biancheggiare ancora altre colonne. Son diciannove navate che s'allungano nella direzione dei passi di chi entra, attraversate da altre trentatre, sostenute, fra tutte, da più di novecento colonne di porfido, di diaspro, di breccia, di marmi d'ogni colore. Ogni colonna sorregge un pilastrino, e tra l'una e l'altra s'incurva un arco, e un secondo tra pilastrino e pilastrino, questo sovrapposto al primo, e tutti e due della forma d'un ferro di cavallo; in guisa che, immaginando essere le colonne tanti tronchi d'albero, gli archi rappresentano i rami, e la similitudine della moschea a una foresta è completa. La navata del mezzo, assai più larga che le altre, riesce innanzi alla Maksura, che è la parte più sacra del tempio, dove si adorava il Corano. Qui, dalle finestre del soffitto, scende un pallido raggio di luce che rischiara una fila di colonne; l
Mentre di Dio la provvidenza nega Sardanapalo in suo supremo orgoglio, Il contadino prega, Per molte vie tu ville a te procacci, O tesorier, ma non avanza fabbriche Il contadin nè stracci. Quando sente d'aver compiute l'ore Di sua giornata, all'ospedal si strascica Il contadino e muore. Han sulle fosse i re della fortuna Croci di marmo, di bronzo e di porfido; Il contadin nessuna.
Oh! venerabil penombra di questa notte calante! Estasi insaziata dei raggi e delle gemme! Tenebre attente! Immobili frenesie! È un'ombrìa gigantesca di favolose foreste dai grevi fogliami di bronzo e di porfido che s'eternizza sopra la fuggente demenza d'un torrente! Nero torrente inanellato di lampi e d'ombra, che scorre nelle profondit
In questa era scavato un vasto bacino di marmo verde da cui usciva incessantemente lo zampillo d'una fontana che spingeva allegramente il suo getto fino alla vôlta; ai lati vi erano due vasche di porfido e due grandi tavole preziosamente scolpite, sostenenti i mille oggetti necessari ad una signora.
Ma su questo tema torneremo di qui a poco; per ora è un immenso vestibolo che ci si spalanca dinanzi a lasciarci spingere uno sguardo per entro a una sala vastissima di cui non saprebbesi più oggidì far la chiave di vôlta, e su di un banchetto lungo a veduta d'occhio circondato da una selva di olivi, di mirti, di oleandri, ornato a sopraccarico di vasi, di anfore, di mescirobe, di guastade d'oro, d'argento, di porfido, d'agate, di lapislazzulo. Variet
Lo terzo, che di sopra s'ammassiccia, porfido mi parea, si` fiammeggiante, come sangue che fuor di vena spiccia. Sovra questo tenea ambo le piante l'angel di Dio, sedendo in su la soglia, che mi sembiava pietra di diamante. Per li tre gradi su` di buona voglia mi trasse il duca mio, dicendo: <<Chiedi umilemente che 'l serrame scioglia>>.
Fra le pietre più stimate sono da annoverarsi il porfido, il granito, il marmo nero di Como, la pietra arenaria, i cristalli di rocca, con i quali si fanno lenti di canocchiali e si imitano le pietre preziose, delle quali vi parlerò uno di questi giorni. E la mamma pose fine, alzandosi, alla sua lezioncina.
Lo terzo, che di sopra s’ammassiccia, porfido mi parea, sì fiammeggiante come sangue che fuor di vena spiccia. Sovra questo tenëa ambo le piante l’angel di Dio sedendo in su la soglia che mi sembiava pietra di diamante. Per li tre gradi sù di buona voglia mi trasse il duca mio, dicendo: «Chiedi umilemente che ’l serrame scioglia».
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