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Aggiornato: 17 giugno 2025
Si spara anche un colpo di cannone, ed allora gli indiani, dopo aver combattuto, muoiono anche tutti da valorosi, sempre due a due. Lo sparo delle armi da fuoco, il rullo dei tamburi, lo squillo delle trombe, lo sbattere delle gambe dei fantocci sul tavolato della scena, le grida della platea producono il più forte rumore di battaglia, che io abbia mai inteso un teatro.
Crac! quac! quac! urla la platea come un solo.... Attila. Al povero basso, malgrado il sussidio della gelatina, è scroccata l'ultima nota della cabaletta.
E la certezza di quell'amore tacito e misterioso, pericoloso e crudele, potè meglio d'ogni altro pensiero. Filippo stette un istante a fissar la folla in platea, la quale, ammirando la piccola amante non osava sospettare ch'ella conoscesse gi
Nella platea un affanno, una trepidazione indescrivibili. Ed il pontefice finalmente, rizzatosi dalla propria seggiola, in fondo al teatro, domandò a Lindo con voce sepolcrale s'egli era proprio il figliuolo di Dio. Lindo stette alquanto in pensieri.
Posti in platea: Sedia pel vice-Capitano di Giustizia; Sedia per l’Aiutante reale del Vicerè; Sedia pel primo portiere della R. Segreteria⁷⁷. ⁷⁷ Lettera del 28 luglio 1795. R. Segreteria, n. 5290. Archivio di Stato di Palermo.
Berto non attese che l'atto finisse; uscì dalla platea, corse per le scale, aperse l'uscio del palco.... Oh come mi fa piacere! esclamò Loredana ingenuamente, al veder Berto che inoltrava, col cappello nella sinistra. Fa più piacere a me! egli rispose ridendo e chinandosi a baciar la mano della giovane. Clarice voleva lasciare il posto a Berto, ma questi la inchiodò con un'occhiata.
Ma la signorina, non aveva tempo di osservare quelle tenerezze, intenta com'era alle innamorate di Frascolini, sedute l'una di faccia all'altra, ai due lati opposti della platea. La Veronica vestiva di nero; e portava nei capelli il suo mazzolino, ormai caratteristico: quel mazzolino dai sentimentali non ti scordar di me ch'essa chiamava: Ferghit menichts.
Fräulein, solitaria e raggiante in una poltrona nel centro della platea vuota, muove la testa su e giù, continuamente e rapidamente come un giocattolo chinese. Nancy tiene il viso coperto colle mani.
Nella platea i singhiozzi, trattenuti da lungo tempo, proruppero violentemente. Si udì un grido acutissimo di femmina ed il romore d'un corpo umano che precipiti al suolo. Lindo osò guardare, come gli altri, per conoscere che diamine fosse accaduto. Restò di sasso. Dietro il suonatore di tamburo due o tre contadini sollevavano a fatica una donna caduta in deliquio e quella donna era Veronica!
Di nome è un pezzo ch'ella è conosciuta da me gli disse il marchese. Posso dire anch'io che il di lei nome non mi è nuovo. Ell'è grande amico di un mio amico, il conte O'Stiary. Di Enrico? Ma sì, diavolo! L'ho lasciato appunto in platea. Nan
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