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Aggiornato: 14 giugno 2025


Cambiò discorso. Siete voi che suonate il pianoforte? domandò alla vicina. No. E' mio fratello. Lavora in un ufficio di messaggerie. Ma per la musica, è famoso! Cos'è quel pezzo di musica che era bello? Peg rise, ma non seppe dire a quale pezzo alludesse Anne-Marie. Ma , ma , diceva Anne-Marie nel buio, un pezzo diverso dagli altri. Un pezzo molto bello.

Pigliamo nel vortice la cameriera che abbracciata, palpata e rischizzante di braccia in braccia, mi mormora accennando alla padrona: Se la intendeva cogli austriaci! Ma un accordo funereo e grave mi attira al pianoforte. Che cosa suona, signorina? Beethoven... Beethoven è più grande di Rossini. Un urlo selvaggio.

Come la passerei dovunque: cioè molte ore del giorno in casa, a cucire, a curar le faccende di casa, a leggere, a suonare il mio pianoforte, e poi, mattina e sera, un pochettino a passeggio. Ah ! disse Gino. Il passeggio.... Che passeggio può essere il suo, alle Vaie?

Quello del pianoforte fu un grido di gioia, di trionfo: la luna aveva annullata l'ultima linea di ombra sulla terrazza, e la pace profonda di quella notte di agosto si era trasfusa nel cuore dei giovani.

Concentrata così nel suo amore, traeva una vita mestissima; non usciva mai dalla sua cameretta, i libri erano il suo passatempo, il pianoforte l'unico di lei amico. Oh, com'era bella allorquando infiammata dal fuoco sacro dell'inspirazione, lo sguardo melanconico rivolto al cielo, la lesta leggermente inchinata sulla spalla, scorreva l'agili dita sull'eburnea tastiera.

Giorgi dormiva in uno stambugio, dietro la cucina; non aveva che quel vecchio canapè e un pianoforte verticale. Bice indovinando in lui qualche nuova disgrazia gli prese una mano. Ma egli si schermì, non voleva offendere le pure orecchie della fanciulla con quel racconto.

Allora Della Rocca si mise al pianoforte, e preludiando pianamente, passò da armonia in armonia, alle romanze da lui composte per Nancy.

Si sentì il suono di un pianoforte nella stanza vicina. Era Lucilla che scorreva colle dita sui tasti. Mi dispiace anche per quei ragazzi disse la signora Giulia guardando verso l'uscio. Che? Che? borbottò il signor Benedetto. Riscaldi di gioventù..... Impegni non ce ne sono.... Grazie a Dio, la promessa formale non ha ancora avuto luogo.... In ogni modo, quando cambiano le circostanze....

Il nostro ingresso non provocò certamente una dimostrazione: le donne rimasero indifferenti: i moblots facendoci il viso dell'arme ogni tanto ci occhiavano a squarciasacco: per far qualchecosa ordinammo da bere e uno dei nostri andò al pianoforte.

E presso quel pianoforte ho inteso narrare intorno alle prime composizioni teatrali dell'illustre maestro, degli aneddoti piccanti, i quali contraddicono alle comuni dicerie.

Parola Del Giorno

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