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Aggiornato: 29 giugno 2025
Angelo Boracchi fu davvero un intelligente ed audacissimo impresario. Non ebbe fortuna e morì povero. Negli ultimi suoi giorni, si piaceva di scrivere epigrammi, relativi all'arte, alla letteratura ed alla politica. Ne ebbe di argutissimi e abbastanza corretti nella forma. Peccato che nessuno li abbia raccolti e pubblicati!
Una carriera spezzata!... Ballare non le piaceva; prender marito non poteva, poichè nel frattempo si era innamorata di un baritono, il quale, ammogliato e con prole, non aveva punto esitato a regalarle un figlio. Il bambino se lo presero i nonni; e morì. Quel baritono, l’anno dopo, era partito per l’Argentina con un’altra cantante.
Egli, timido, non poteva ormai incontrar più il marchese senza un vivo imbarazzo: l'aspetto di Marco Alboni pure lo turbava: non potea dirsi il perchè, ma quell'uomo non gli piaceva e l'ispirava insieme un certo disgusto e una certa soggezione. Dopo che Diana avea respinto la sua domanda di matrimonio, egli avea sorpreso un sorriso sarcastico nel volto di Marco.
Il tentativo era per ragione politica pericoloso. Il riprodurre tal quali le forme poetiche degli antichi non piaceva alla nazione, perché la nazione sentiva romanticamente. Tutto il complesso di queste circostanze fece sí che la poesia italiana, presa in totale, riescí assai piú ricca di melodia e d'immagini che non di pensieri e di riflessioni sull'uomo.
Il signor Lorenzo, ch'era in vena quel dì, si piaceva in mezzo a quello strepito popolare, e cominciava a parlar con foga più pronta, più franca delle sue idee favorite.
La mattina, vestita da sposa, e pallida pel turbamento interno, era più bella che non fosse stata mai. Rimaneva muta dinanzi allo specchio, guardandosi fissa, come se quella bella figura le riescisse nuova, e sorridendo forse al pensiero della gioia che proverebbe il suo sposo al vederla. La piaceva di sentirsi ammirata.
Scriveva accorata senz'alcuna parola ammirativa, esprimendo il più vivo timore per la sorte del «bambino». Ella ricordava che parecchi anni addietro voleva uccidere o fare uccidere un signore che non gli piaceva; e supplicava di vigilarlo, di mettergli in cuore la piet
Ma la voce di lui era monotona, come fosse stata per sempre privata di espressione; e parlava a occhi bassi. Apri un poco, perchè io veda la tua faccia ella chiese, con un lieve sospetto. No egli rispose, immediatamente. Vuoi restare all'oscuro? Sì, sì. Il sole ti piaceva una volta, mi ricordo. Non ora, più. L'ombra è amica. Tu sei triste, Paolo. Un poco. E perchè, dunque?
Leonardo tacque; e vedendo che il dottore Agenore faceva di sì col capo, tirò un lungo sospiro, si voltò sul fianco e proseguì con voce compassionevole: Sono proprio disgraziato, piglio moglie credendo di fare un'azione meritoria, di assicurarmi la mia porzione di paradiso, e invece mi tiro un inferno addosso. Tu sai come è andata. Ernesta mi piaceva ed io piaceva ad Ernesta; sola lei, solo io; essa non aveva una casa, ed io ne aveva una, in cui non stavo mai... Ci sposiamo? Sposiamoci. E fu fatto. «Mobiglier
Per la vita di tuo padre e di tua madre? Per la vita di mio padre e di mia madre. Il seno di Nicla si sollevò in un grande respiro di pace; ella afferrò Bruno e lo strinse fra le braccia. Ora posa il capo nel mio grembo, seguitò con espressione di gaudio che le tremava nella voce e le traluceva dallo sguardo. E ti dirò il canto che ti piaceva, bambino!
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