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Aggiornato: 31 maggio 2025


Un contadino, quarantenne, scherza, balla con Ghiandusso. Questo si libera ogni tanto dalla stretta e lo scaraventa a terra per celia. La moglie dell'uomo interviene. Ghiandusso abbraccia la moglie, poi le versa un bicchiere di vino nel seno. Ma , ma ! dice il marito: ti permetto di baciarla, non sono geloso. La gelosia non esiste fra Italiani!

Come può essere avvenuto che un uomo sia stato assassinato, trascinato sino alla porta della vostra stanza, senza che voi abbiate udito il più piccolo rumore? Ma, signor presidente! tuonò l'avvocato Arzellini, alzandosi impetuoso. Mi permetto far notare a V. S. che nessuno dei vicini ha udito alcun rumore.

Io che ne ho più del bisogno, saprei come impiegarli, e temendo inoltre che non mi resti lungo tempo a farlo, mi permetto di spedirle, quantunque senza di Lei richiesta, l'unito chèque di centomila lire, pagabile dalla Banca d'Italia, o sue succursali. La prego di non rifiutare, per la ragione che io a Lei, buon amico, non ho per anco dato alcun ricordo.

Ma.... signor mio reverendissimo... mi permetto di ricordarvi che il povero moribondo dell'albergo del Pappagallo... non aspetta che il passaporto per andarsene all'altro mondo.

Gli occhietti azzurri e furbacchiòli di Antonietta brillavano di una insolita espressione di malizia. Vedo che tu sei mortificato! essa riprese in tuono leggermente sarcastico. Leggimi, leggimi il giornale... te lo permetto! E Roberto spiegò di nuovo la piccola Gazzetta, dicendo: Sentirai che l'abate è poi giusto! Giusto, o no, leggi pure!

Domani raggiungerò colla mia colonna Foligno, donde mi dirigerò a Rieti, punto che mi sembra molto conveniente per organizzare il battaglione, e ricevere da Roma l'armamento e quanto altro necessario. Mi permetto di raccomandare a V. E. il pronto invio del vestiario, trovandosi la mia gente in uno stato deplorevole. Mi onori dei suoi ordini. Terni, 22 dicembre 1848. G. Garibaldi

Ed ora, diss'ella solennemente, per lo spavento salutare che avete messo addosso a Bertie, e per il bene che avete fatto a me, vi permetto di baciarmi. Alzò la piccola bocca, rosea e stretta e Aldo, ridendo un poco, la baciò. Sono contenta d'aver baciato un conte, disse fra la piccola Van Osten, scendendo lesta e leggiera le scale.

E poi? domandò Zaeli sbadigliando, intingendo la penna nel calamaio intanto che la moglie si faceva vieppiù coraggiosa nella difesa de' suoi diritti. E poi mi oppongo assolutamente che la Rigotti sia beneficata da te. Vivi tranquilla e coricati... ho bisogno di lavorare. In grazia de' tuoi benefizi la Rigotti conserverebbe memoria di te, ed io non lo permetto.

«Quando ti farai più svelta e troverai anche tu, come sapeva trovarle Virginia, due o tre ore nella settimana per lavorar di tuo, chè non sono una tiranna e lo permetto», diceva la Contessa rialzando la testa e il petto con severa maest

Marianna fece una faccia compunta, e con voce che voleva parere afflitta e commossa, rispose: Ah, caro il mio ragazzo, so troppo bene che tuo padre... Ma Emilio la interruppe bruscamente. Io non sono il vostro ragazzo, e non permetto più che mi trattiate col tu. La vecchia si confuse, balbettò: Scusate... scusi... Sono così affezionata alla famiglia... da tanto tempo!... Lei l'ho visto a nascere.

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