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Aggiornato: 8 giugno 2025
E non sarebbe stato meglio, prima di abbandonarti a simili avventure, di pensarci sopra, e di consultare tua madre?...
Carlotta non istette a pensarci nè tanto nè poco; fece un attuccio graziosissimo colla testa, come per dire «voglio così» e prese per mano senz'altro il pittore. Venite, disse, vi menerò io dalla marchesa. Il domestico ch'era lì presente si mostrò tutto scandolezzato. Carlotta! esclamò egli in tono che significava: «Guarda che fai! questa è troppa temerit
Oh, non aspettano consigli, per pensarci, e si conta che facciano per centomila lire di limosine all'anno, oltre le opere pie nelle quali hanno mano. Davvero? Certo; sono gran signori, e amici della povera gente. Avrebbero ad essere otto o dieci di quella fatta, in Genova, e la vedreste cambiare dal nero al bianco. O dal bianco al nero! soggiungeva un altro.
Quella stupida della Cammilla, per esempio, no; lei avrebbe dovuto pensarci... E a un tratto, vedendo che nessuno si moveva, che nessuno si ricordava di... di quello di sopra, perdette la pazienza e sgridò la Cammilla perché aveva messo troppo aceto nell'insalata.
Se Alberto e Cesare, udito di questa comparsa di Battista e delle cose da lui dette, si spaventassero, è facile a pensarci. Imaginando chi sa quale disgrazia, fecero in un baleno allestire il biroccino, e sferzando spietatamente il cavallo, andarono verso la villa. Ma prima che vi giungessero, gi
Pure, per non so quale alterezza, fors'anche pel timore di mutare il dubbio che l'agitava in una trista certezza, non volle parlarne con nessuno, non volle neppur sapere il giorno nel quale la sua sorte dovevasi decidere; e fece forza a sè stesso per non pensarci.
E il pensarci allora, sotto l'esame di quegli occhi indagatori, gli fece sentire quanto fosse ridicolo nella sua veste da frate. Quell'altro aspettò che fosse partito il converso e l'uscio del parlatorio richiuso alle spalle del signor Prospero; indi si lasciò andare sopra uno dei seggioloni di cuoio che decoravano la sala, e diede in uno scoppio di risa.
Un matrimonio mi potrebbe tornar bene, sarei padrone del mio: d'altronde, il partito è magnifico, una figlia di buona casa, non brutta a quel che mi dicono, e duecentomila lire alla mano. Vedi, che c'è da pensarci sopra. Ah! ah! ah! Lodovico che becca moglie!... Bravo lui! stasera, al caffè, vo' far ridere gli amici. Per amor del cielo! giurami che non ne dirai parola, o me la piglio sul serio.
Anche questa sarebbe stata una buona occasione.... eran soli.... Ma via! non era nemmen da pensarci! Come si poteva fare una dichiarazione con una ciotola in una mano e un biscotto nell'altra? Bisognava esser pazzi, o sciocchi affatto. Dove diamine l'aveva la testa! Qui non c'era a ridire.
In quel momento passò una giovinetta belga, con le labbra pallide e il vitino stretto, e si fermò per domandare a Rosalia come stava. Male, rispose la russa, brevemente. Quando la ragazza fu passata, si rivolse ancora a Edith. E saprete allora cosa vogliono dire quando vi domandano: «come state». Non è il solito «come va?» che si dice, passando, quasi senza pensarci.
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