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Aggiornato: 8 giugno 2025


Il male avea fatto progressi, e il medico diceva che non c'era più speranza. La Pierina non sorrideva più, avea il cuore grosso e le lagrime agli occhi, ma non dimenticava l'ora del passaggio dei treni, sapeva che i suoi genitori non avevano più testa, e doveva pensarci lei. Ed anche il giorno che il babbo morì, e la sua mamma piangeva, essa non dimenticò d'andare alle ore consuete al suo posto.

Cosicchè tocca a me il pensarci? Tocca a voi, cred'io. Grazie del consiglio, generale. È una bagatella, signor Raimondo. Il mio amico s'era posto sulla via delle arditezze; al giorno successivo, dopo che ebbe rimuginalo mille progetti in mente, prese il partito di scrivere a delia. Ecco la sua lettera.

Bisognava pensarci prima! rispose risoluto. Che tu non credessi io fossi uno di questi vagheggini imbecilli, che voialtre donne del bel mondo burlate a piacer vostro e cuoprite di ridicolo.... Enrica, io sono pronto a dare per te tutto il mio sangue, a goccia a goccia; sono pronto, se occorre, a seppellirmi vivo, a entrare in una tomba con te, per sfuggire ogni contrariet

Enrico ripigliò il marchese volgendosi al giovine prometti tu sul tuo onore di far giudizio, di non metter mai più il piede in una bisca e di essere degno insomma della Elisa? Ma che cosa dice, marchese, che cosa dice? sclamò il notaio con la voce d'un uomo che è risoluto a farsi intendere seriamente. Lei dice delle cose impossibili; a questa cosa non c'è più da pensarci e da un pezzo.

, quando avete parlato dei quattro satelliti di Giove; donde così naturalmente, senza pensarci, vi è venuto di accennare ai tre che si potrebbero concedere... ad un altro corpo celeste. A Venere, infatti. Scusate, non volevo proferirne io il nome. Vi sarei parsa vanitosa. Ma era tanto carino, il vostro complimento, a proposito dei miei satelliti.

Perduto, perduto, perduto... ripeteva lui, follemente. Pace, Paolo, non pensare a ciò... Come, non pensare? È lo stesso come dire a chi ha un morto, in casa, di non pensarci più. Paolo, chi è morto, dunque? Il decoro del mio amore è morto, è morta la sua dignit

Poi mi ha condotto nel suo studio e mi ha dato a scrivere due o tre lettere.... da nulla. Nulla mi ha colpito. Nessuna fatica, nessun disgusto. Nessun ardore. E l'indomani non sono tornato. Hai combattuto? No. Non ho mica deciso di non tornarci. Non ci sono tornato. Le cose non ti avevano preso. No. Bisogna darsi alle cose. Che conti di fare? Non voglio pensarci. Puoi comandarti di non pensare?

Un amico comune è la persona più adatta a stringere, come suol dirsi, i sacchi. Beatrice No, don Bartolomeo, no! no! Io tremo al solo pensarci. Brambini Bartolomeo Nientemeno che tremare? Beatrice Si trema quando si sta per sentire la parola che deve dare tutto o togliere tutto! Signora Renzi Brambini Avete detto? Signora Renzi Niente! Giocate. Brambini

Le ripeto che non ci penso nemmeno, risposi, e che anche se fossi tanto pazzo da pensarci, credo di essere un galantuomo, e di non aver mai fatto dubitare della mia condotta. Lo zio si mostrò soddisfatto della mia dichiarazione, ma io credo che egli realmente prestasse poca fede alle mie parole, come io stesso non era convinto che fra me e la contessa Savina tutto fosse finito.

«Io presi dunque il partito di tornarmene qui nel mio villaggio, e di occuparmi in qualche altro mestiere. Alla caccia non bisognava più pensarci, perchè oltre al buon occhio, ci voleva ancora buona gamba, e poi i begli anni della gioventù erano andati. Laonde io misi nel cappello due pezzetti di carta rotolati, sull'uno dei quali era scritta la parola sarto, e sull'altro la parola calzolajo, e ne tirai uno a sorte. Così fu che diventai calzolajo, come sarei diventato sarto se la mano fosse caduta sull'altro pezzo di carta. Mi si dir

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