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Aggiornato: 7 novembre 2025


Il quale, solitario e prudente, aveva osservato e calcolato, scritto a Pardo, tenute salde le fila della congiura tra Palermo e Sutera, mantenuto vivo il fuoco della rivoluzione, provvedute armi, raccolto polvere e ducati.

⁸⁹ Reali Dispacci, n. 1514, foglio 141 retro, nell’Archivio di Stato di Palermo. ⁹⁰ R. Segreteria, Incartamenti, n. 5290, a. 1793-99. Accadeva talvolta che nelle commedie fossero brevi cantate a due o tre voci; e allora ecco trovato un poeta che le sapeva scrivere secondo il gusto degli spettatori: l’ab. Catinella, a cui le Muse sorridevano lietamente.

⁴⁵ C. Santacolomba, L’Educazione della Gioventù civile proposta ai Figliuoli del R. Conservatojo del Buon Pastore, p. 374. In Palermo, MDCCLXXV.

A Palermo vi manifestai la mia opinione, ed ora ve la ripeto: Mero grido di partito. Se voi cedete la Sicilia prima d'avere Napoli, perdete la base d'operazione, e vi verr

²⁰⁰ Archivio cit., p. 171. Che amara ironia di versi, e quale contrasto con la storia, descrivente la gioia dei Siciliani per la presenza dei Reali a Palermo! Capitolo IX. COME SI VIAGGIAVA PER MARE, I CORSARI E LA CATTURA DEL PRINCIPE DI PATERN

L’Ab. Richard de Saint-Non, giunto a Palermo coi suoi amici artisti il 2 Luglio 1778, trovò le locande affollate di forestieri venuti a vedere le imminenti feste di S. Rosalia. «Noi, egli dice, non potemmo alloggiare l

Come in segno del mero e misto impero e della giurisdizione feudale all’ingresso delle terre dei baroni fuori Palermo eran piantate in permanenza le forche, così alle Quattro Cantoniere era un cavalletto pei ladruncoli ed altri delinquenti del giorno.

Come la Maratona per i Greci, la battaglia di Palermo, quasi dimenticata e avversata dall'eunuco sistema che regge in Italia, sar

non per Tifeo ma per nascente solfo, attesi avrebbe li suoi regi ancora, nati per me di Carlo e di Ridolfo, se mala segnoria, che sempre accora li popoli suggetti, non avesse mosso Palermo a gridar: "Mora, mora!". E se mio frate questo antivedesse, l'avara poverta` di Catalogna gia` fuggeria, perche' non li offendesse;

⁹⁹ Lettere su Messina e Palermo, lett. XXXI, p. 129. Fu l’eco tarda ma pur sempre sonora e gradita di una voce che per lunghi anni avea tenuto desta l’attenzione del popolo palermitano nel secolo precedente, e che facetamente lo avea giocondato.

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