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Aggiornato: 7 novembre 2025
Di questa mossa parla anche d'Esclot, cap. 81, con minore esattezza nei particolari, ma sano giudizio dell'intento; scrivendo come que' di Palermo rifletteano che non uscirebber salvi da questa rivoluzione, se non procacciando il medesimo effetto per tutta l'isola. Anche Montaner, cap. 43, accenna questo progresso della rivoluzione; ma al solito suo con molti errori. Anon. chron. sic., pag. 147.
⁴⁴⁸ Vedi sonetto siciliano inedito nel ms. segnato 2 Qq D 30 della Biblioteca Comunale di Palermo, e Villabianca, Diario, in Bibl., v. XXVII, p. 4, e v. XXVI, pp. 198-200. ⁴⁴⁹ Hager, Gemälde, p. 192. ⁴⁵⁰ Avviso a stampa in data del 18 marzo 1796, a firma del Vicario generale della Diocesi di Palermo.
Non era ordine religioso che non fosse più o meno largamente rappresentato in Sicilia; e dicendo Sicilia, vogliamo intendere Palermo, centro anche della vita ecclesiastica dell’Isola. Basiliani e Benedettini, Cappuccini ed Agostiniani, Domenicani e Minimi, Antoniniani ed Osservanti, Carmelitani e Nicolini aveano in citt
In quanto ai metodi vi sono le sentenze dei tribunali di Caltanissetta, di Girgenti, di Trapani, di Palermo per varî processi istruiti sui fatti di Acquaviva, di Casteltermini, di Milocca, di Siculiana, di Gibellina, di Piana dei Greci ecc. ecc., le quali assolvendo quasi tutti gli accusati o ritenendoli colpevoli di lievi contravvenzioni danno la prova della leggerezza e del malanimo delle autorit
Essendo in Palermo, Re Ferdinando, abile ed irritabile cacciatore, ebbe da non pochi proprietari aperti i loro fondi perchè vi cacceggiasse a tutto suo agio e diletto.
L’Antinoo è sempre lì al municipio; il Mercurio, da buon mezzano, prese il volo³⁶. ³⁶ Houel, Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari, t. I, p. 66. Paris, 1782. La leggenda venne testè con notevoli varianti raccolta dalla bocca del popolo. Vedi Archivio delle tradizioni popolari, v. II, pp. 547-49. Palermo, 1883.
⁹⁸ Palermo, Per De Luca. Il domani di Natale ebbe luogo la prima rappresentazione, alla quale altre ne seguirono negli anni dipoi quando Ferdinando II di Borbone, venuto a Palermo, ne intese parlare come di spettacolo tutto siciliano, che aveva pieno riscontro con quello di S. Carlino.
³⁸⁰ Vedi un opuscolo che comincia: Beatus vir ecc. In Palermo, MDCCLVIII. Nella stamp. della Divina Provvidenza presso l’Erede d’Accardi. In fol., pp. 6. ³⁸¹ Reali Dispacci, n. 1506, fogli 31-82, nell’Archivio di Stato.
Il sinistro genio d'Italia vegliava però sulla sorte della tirannide, e le conservò con le sue malizie per pochi giorni ancora, quel baluardo importante che, perduto il giorno 27 maggio, avrebbe sommamente servito all'impresa dei Mille su Palermo.
Garibaldi, innanzi a Palermo trovò i 16 mila uomini che il generale Lanza, alto commissario del Borbone, teneva a difesa della capitale.
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