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Nei palchi grande movimento di ventagli in mano alle signore e per signore intendo donne, perchè non vi era alcuna stella del firmamento aristocratico.

strofa su strofa io costruisco i palchi eretti contro il ciel, del mio pensiero: tutte le imbevo del mio sangue nero perchè ben l’una contro l’altra calchi. E nulla vale a me, nulla a te vale il pazïente sforzo dïuturno: oggi, stranieri, in questo Asil Notturno: doman, forse, stranieri, all’ospedale.

81 Le vaghe donne gettano dai palchi sopra i giostranti fior vermigli e gialli, mentre essi fanno a suon degli oricalchi levare a salti ed aggirar cavalli. Ciascuno, o bene o mal ch'egli cavalchi, vuol far quivi vedersi, e sprona e d

Lungo la strada davanti alla Villa era stati rizzati i palchi addobbati con maggior o minore sfarzo a seconda dei prezzi, con grande sfoggio di bandiere e di pennoni che animavano l'aria coi loro vivaci colori.

In quell'istante si udì il rumore dello sparo d'un'arma da fuoco. Vi fu un panico. Tutti erano rimasti sbigottiti. La gente si alzava in piedi, le signore si spenzolavano dai palchi; conturbate, esterrefatte. In alcuni palchi del terz'ordine si vedevano spettatori, che gesticolavano in modo furibondo. Fermi tutti gridò una voce robusta si tratta di un suicidio!

In mezzo agli applausi della plebe romana i nuovi Sovrani volsero al Palazzo Laterano dove magnificamente banchettarono; il Pontefice si assise terzo alla loro mensa, ma in luogo più elevato, come conveniva all'altezza della sua condizione. Remosse le mense, andarono accompagnati dalla medesima comitiva alla Piazza di San Paolo, accomodata per uso di torneo. Quivi si addestrava quotidianamente la gioventù romana in certe giostre, che si combattevano con lance senza ferro chiamate bagordi; e così fosse piaciuto a Dio che sapienza di senno avesse avuto in quei tempi la Italia nostra, come aveva fortezza di bracci! Egli era un campo di forma ovale circondato da fossa profonda, larga quattro o sei braccia, che in queste occasioni si riempiva di acqua: presso al punto in cui le curve si stringono per riunirsi avevano tratto una linea retta, e lo spazio tra questa linea e l'estremo del campo serviva pe' sergenti, araldi, contestabili, ed altre persone necessarie a quel combattimento: intorno le fosse avevano inalzato palchi coperti di tappeti bellissimi, e tra questi, come ognuno potr

Io sono l'artista, l'essere numeroso e formicolante, la rissa pullulante, la sera di prima rappresentazione, la sala gremita in cui tutti i posti son presi: palchi, poltrone e loggione....

Giuliano, quella sera, venne in teatro, s'adagiò nella sua poltrona, andò a far visite nei palchi delle signore di sua conoscenza. Non andò nel palco della Baronessa, ecco tutto.

Il Rosati, che aveva in tasca un piano della "Fenice" per farlo riprodurre in zincotipia e poi pubblicarlo nel giornale, lo mostrò alla principessa, e si trattenne a lungo a spiegarle com'era decorata la sala, com'erano i palchi, il foyer, i camerini degli artisti e le sale da fumo. E il loro palco com'è? gli domandò la principessa.

Il principe dette ancora degli ordini, girò per i palchi, dove i tappezzieri lavoravano ancora, e si fece consegnare la chiave della barcaccia destinata alla Stampa e che aveva a fianco il salottino per Maria. Quel salottino aveva una finestra sulla strada e anche di giorno era un modello di eleganza.