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Per quel servizio, Fabio Rosati aveva fissato dieci botti, aveva pagato venti individui, e, calmo in apparenza, non dimenticava nulla, e, sopratutto, pensava al principe e mezz'ora per mezz'ora gli spediva qualcuno. Naturalmente la lotta era viva e in qualche momento la bilancia pendeva in favore del de Petriis, qualche altro in favore del principe. Il Governo aveva fatto consigliare ai suoi di votare per il de Petriis, e quel battaglione ubbidiva alla consegna, mentre i partigiani di don Pio, dispersi nelle osterie, dimostravano, al momento dell'elezione, più simpatia per il vino, che pagavano con i denari del principe, che per il principe stesso. Quelle dieci botti non si fermavano un momento, e Fabio, con quei bollettini vari che si succedevano a breve distanza, manteneva il principe in uno stato di continua ansiet

Nella buona stagione, non restava mai in casa, anzi le persone che lo volevano, dovevano impegnarlo qualche settimana prima per poterlo avere, e non si muoveva se non lo pagavano bene. Egli avea bisogno di guadagnar molto, poichè avea la moglie e una nidiata di bimbi da mantenere; il maggiore dei quali, che si chiamava Nando come il padre, aveva appena quattordici anni.

Erano giovani pieni di coraggio e anche d'ingegno o degli studiosi che volevano farsi largo, ma irregolari nella vita e nel lavoro. Nessun direttore poteva contare sul loro articolo pel numero di domani. Gli editori pagavano poco o niente e i giornalisti di professione, come è naturale, non esistevano.

Nondimeno si ricercavano le donne Greche, e si pagavano più care delle altre, ed è perciò che quasi tutte le cortigiane si dicevano di tal paese.

Si pagavano mille lire e si era provveduti di tutto per sei mesi; viaggio, carovane, guide per essere accompagnati nei luoghi pericolosi; era anche un'economia... Quando partiamo? disse Fausto. Ma che! Lei crede di trovare sul Golgota codeste fette di roast-beef? rispose la Contessa.

La piccola palla scivolò, girò un po' sulla ruota, si fermò, sbatacchiò, e cadde in uno dei trentasette scomparti. «Trois». Tutti guardarono Nancy mentre i croupiers la pagavano; ed ella raccolse confusamente con mano maldestra l'oro e l'argento. Ancora, disse, dando al croupier l'ultimo dei tre biglietti, e aggiungendovi qualche luigi d'oro. Ancora cosa? disse il croupier.

Le persone ignote per quanto buone, cordiali, e se anche pagavano meglio delle altre, non le nominava mai. La signora Giuditta usciva così poco dal suo guscio che la vedevo di rado. Ma ogni tanto andavo a domandarne nuove. Un giorno, dopo un'assenza di parecchi mesi da Milano, entrai nella sua porta per salire a vederla. È morta, mi disse il portinaio. È morta di vaiuolo nero all'ospedale.

Su quello adunque che c'era non so chi osasse scuotere una lancia adorna di una banderuola di ribellione: a quei tempi le idee manco sottomesse di un valentuomo si pagavano a slogature di membra, a flagellazioni da ebrei, a carezze d'aguzzino: e dico poco; lascio le scuri, le forche, e i quattro cavalli per gli squartamenti.

Era evidente che il curato amava i suoi fiori platonicamente; tranne forse per le funzioni solenni della chiesa, li lasciava crescere e morire sullo stelo. Infatti un tappeto di foglie tremolanti copriva i viali: tutti quei fiori pagavano il tributo della umana fragilit

Fin d'allora mi capitava sempre, che perdendo, io pagava puntualmente entro le ventiquattr'ore il mio debito; ma se vincevo pochi lo pagavano a me. Possibile? Possibilissimo mio caro Enrico. Credilo pure; la gente che paga i debiti di giuoco non è a questo mondo che un decimo di quella che non li paga. Questa almeno è la statistica della mia dolorosa esperienza!