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Aggiornato: 28 giugno 2025


Domanda dei prezzi impossibili... Guardi: io amo troppo il mio prossimo per non avvertirnela... E parlo per esperienza, sa!... vede questi due brutti figuri che fanno vergogna alla mia bottega e che un giorno o l'altro caccerò sul fuoco? E' non valgono quattro soldi l'uno, e quel birbone me li ha fatti pagare un occhio della testa. E lei, signore, ha pagato?

Nell'uno e nell'altro lo stesso uomo, ma nel primo quando conta del denaro che deve pagare; nell'altro quando conta del denaro che gli vien pagato. E sotto scriverei: Paga! È pagato! E vi assicuro, che in quei quadri saprei mettere tante quantit

Il soldato inglese, per esempio, ch'io credo uno dei migliori del mondo, ha la fortuna d'appartenere ad una nazione ricca, potentissima, e le di cui tradizioni guerriere non sono certamente seconde a nessuna: quindi benissimo pagato, equipaggiato, nutrito, e con un morale da affrontare il diavolo.

Quella scena di seduzione, di collera e di lacrime, col sopraggiungere improvviso del padre nobile, gli ridestava più forti i primi sospetti e i primi timori. Quando non si fosse trattato altro che di denari, il Casalbara avrebbe pagato e basta; ma la furbona tirava il gran colpo; voleva farsi sposare, e quella volpe vecchia del Cantasirena teneva dalla sua! No! No! No!

Non conosci il sor Paoletto Baracchi celebre professore di clarinetto? eccolo, quel vecchietto che agita il cappello. È il babbo della baronessa, un ometto modesto, allegro, rassegnato, che gode il papato all'ombra di sua figlia. Credo che sia l'uomo più felice del mondo. Mangiare, bere, viaggiare e trovar tutto pagato per uno che ha soffiato trent'anni in un pezzo di legno, si può dare di più?

Il cappello di Aldo gli era preso dalle mani con deferente cura, e il mantello di Nancy le veniva tolto e portato via con tenerezza riverente.... Ma quando, pagato il conto, si alzavano per andarsene, pareva che nessuno si ricordasse più della loro esistenza.

Avea saputo render abilmente grandi servizi a tre o quattro persone, che l'aveano pagato col fargli strada nel bel mondo. L'avventuriere americano si chiamava Gustavo Weill-Myot. Era di grande ingegno, di molta versatilit

E pensava, continuava a pensare, accarezzandosi la barba, arricciolandone la punta, nervosamente. Aveva bisogno di denaro, di molto denaro. Aveva pagato i debiti vecchi.... ma cominciavano gi

E a questa girandola, che bisognaria che mai finisse, contradice l'altra ragione da lui addotta della estrazione di denari in contanti per fuora Regno, per il cambio alto che vi è, per la medesima ragione del guadagno, tanto a rispetto delle mercanzie che si portano in Regno da fuora, quanto a rispetto del guadagno che, secondo lui, vi è nella estrazione di contanti, per farli dopo ritornare per cambio, per guadagnarvi in meno d'un mese piú di diece per cento: se dunque questa ragione è vera, colui che ha pagato il cambio vorrá li denari suoi in contanti per fare il detto guadagno cosí certo.

Eppure questo libro non poteva scriverlo. Avrebbe avuto bisogno di sei mesi di quiete, per dedicarsi ad esso solo, per lavorarvi con tutte le forze, senza occuparsi d'altro, senza pensiero del domani. Ed in questi sei mesi come si sarebbe vissuti? Morendo? Il padrone di casa doveva essere pagato, si doveva pranzare la mattina e cenare la sera; la madre spesso avea bisogno di medicine, di buon vino, di una serva che le togliesse dalle spalle il grosso delle faccende domestiche. Forse in quei sei mesi il pubblico avrebbe dimenticato il giovane autore, forse egli non avrebbe più trovato un editore, forse il libro non avrebbe trovato neppure un tipografo: come scrivere con la prospettiva della miseria, del freddo e della fame? Si ha un bel dire che le difficolt

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