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Aggiornato: 26 giugno 2025


La nutrice obbedì tosto; certo non desiderava prolungarsi l'onore di quella conversazione. Il duca entrò in un'altra sala, dicendosi: anche questo fanciullo avr

Ah, il suo Fernando! esclamò la marchesa. Caro innocente bambino, che ho tenuto in collo ancor io, come una nutrice; che ho veduto crescere in bellezza e gravit

Del quale cognoscimento trarrai quello che t'è necessario. Neuna virtú può avere in vita se non dalla caritá. E l'umilitá è baglia e nutrice della caritá.

E, dicendomi el nipote che Perillo vuol, doman o l'altro, io la sposi, per conferire la cosa con voi, mia nutrice, e teco, Fannio mio servo, fuora di casa me ne sono venuta; e piena di tanto travaglio quanto io ben sento e voi pensar potete. E non so se... FANNIO. Taci, oimè! taci; a fin che costei, che afflitta verso noi viene, non attinga quel che parliamo. SAMIA serva, LIDIO femina, FANNIO.

Poi, gli infermi che la morte risparmiava, se ne andavano, e non li rivedeva più. I trovatelli venivano reclamati dai parenti, da una nutrice, da un primo venuto, che ne aveva bisogno per farsi servire, ed essi pure se ne andavano, e non li rivedeva più. Tutti i suoi affetti erano troncati, e la monaca rimaneva sempre sola.

Domenico fu detto; e io ne parlo come de l’agricola che Cristo elesse a l’orto suo per aiutarlo. Ben parve messo e famigliar di Cristo: che ’l primo amor che ’n lui fu manifesto, fu al primo consiglio che diè Cristo. Spesse fïate fu tacito e desto trovato in terra da la sua nutrice, come dicesse: ‘Io son venuto a questo’.

Però spero condurre la cosa in paro. A costei non ho promessa cosa certa, se prima con questo Lidio non parlo. La ventura ci piove in grembo, se ella fia presa da Lidio come da me. Orsú! A casa di Perillo mercante fiorentino, ove sta Lidio, me ne vo; ed, essendo ora di pranzo, forse in casa il troverrò. LIDIO femina, FANNIO servo e la NUTRICE. LIDIO femina.

Chi c'è in anticamera? le chiese Maria, ancora colla voce malferma. Giacomo e Lorenzo. Mandami Lorenzo. La cameriera uscì e ritornò quasi subito introducendo un servitorello dai quattordici ai sedici anni. Era costui un figliuolo della nutrice di Lalla, che aveva ottenuto di entrare al servizio della duchessa, e le era fedele come un cagnolino.

La misera fece uno sforzo per tirarsi su della persona, per sollevare le braccia e tenderle al bambino; ma non potè l'una cosa, l'altra; il capo le ripiombò sul cuscino, le braccia sulle coltri. La monaca prese il bambino dalla nutrice, e venne a porlo sotto gli occhî della madre.

Noi ti diamo una nutrice da imperatori e da regine.... Fammi un bacio, inviziatella, un altro, un altro, un altro. T'ho scaldata a baci? Ugo da tanto amore si lasciò soggiogare: disse di , depose il fardello e la scure: si trovò la bimba sul petto.

Parola Del Giorno

quell'autorevole

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