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Aggiornato: 3 giugno 2025
G iá in mezzo al corso di sua lunga via R otavasi la notte, passo passo: E cco, dal sommo d'una capannella, D ove molti pastori guarda fanno I nsieme al grande armento con lor cani, O desi, dentro una mirabil luce, R esonar canti e dolce melodia. Iam per reminiscentiam, ingruente rationis aetate, homo suam in se recolit naturam et dignitatem.
E quando la fortuna volse in basso l’altezza de’ Troian che tutto ardiva, sì che ’nsieme col regno il re fu casso, Ecuba trista, misera e cattiva, poscia che vide Polissena morta, e del suo Polidoro in su la riva del mar si fu la dolorosa accorta, forsennata latrò sì come cane; tanto il dolor le fé la mente torta.
poi altre vanno via sanza ritorno, altre rivolgon se' onde son mosse, e altre roteando fan soggiorno; tal modo parve me che quivi fosse in quello sfavillar che 'nsieme venne, si` come in certo grado si percosse. E quel che presso piu` ci si ritenne, si fe' si` chiaro, ch'io dicea pensando: 'Io veggio ben l'amor che tu m'accenne.
Mentre i' bramo e 'nsieme tremo vederlo, piú s'arretra la speranza quanto l'ardor piú cresce col desio. Però di quella omai poco m'avanza; e pur s'un riso vostro aver poss'io, resorto fia da voi sul punto estremo. «Amatoria contagio facile fit et gravissima omnium pestis evadit». MARSIL.
E quando la fortuna colse in basso L'altezza de Troian che tutt'ardiva, Si che 'nsieme col regno i' re fu casso
Vedi Paris, Tristano>>; e piu` di mille ombre mostrommi e nominommi a dito, ch'amor di nostra vita dipartille. Poscia ch'io ebbi il mio dottore udito nomar le donne antiche e cavalieri, pieta` mi giunse, e fui quasi smarrito. I' cominciai: <<Poeta, volontieri parlerei a quei due che 'nsieme vanno, e paion si` al vento esser leggeri>>.
Come a lei piacque, li occhi ritornai, e vidi cento sperule che ’nsieme più s’abbellivan con mutüi rai. Io stava come quei che ’n sé repreme la punta del disio, e non s’attenta di domandar, sì del troppo si teme; e la maggiore e la più luculenta di quelle margherite innanzi fessi, per far di sé la mia voglia contenta.
PILASTRINO. Io voglio ire ora a sotterrargli, che non veggian mai piú l'aria: perché gli è d'una natura che a chi non l'ama sbudellatamente s'ingegna di fuggire, e in questo ha l'ale; al ritornar, di poi, ne vien gottoso, vecchio e sí lento che, 'l piú de le volte, siam morti prima che di nuovo a noi sia ritornato. CRISAULO. Non è giá possibile che 'nsieme con amor non venga a pari la gelosia.
Parola Del Giorno
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