Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 14 giugno 2025
MALFATTO. E io starò alla finestra a despetto tuo, sí. PRUDENZIO. Bene veneritis. Che dite, magnifico? RUFINO. Che me guadagno della buona nova? PRUDENZIO. Voglio che ve lucrate, per amor nostro, un paro de chiroteche bene olenti. RUFINO. Che cosa sono queste che me volete dare? Fate ch'io ve intenda. REPETITORE. Un paro de guanti. RUFINO. Che guanti! che guanti! Io mi maraveglio de voi.
MALFATTO. L'è un mastro. Lo conoscete bene voi, sí. Ed è innamorato, che possa crepare! CURZIO. Sí, l'uno e l'altro. MALFATTO. Propriamente, esso e voi. CURZIO. Io dico lui e tu, bestia! MALFATTO. Dico bene cosí io ancora. CURZIO. Che diavolo di nova foggia de abito e di uomo è questa di costui? MALFATTO. Sapete come me chiamo io? oh quello! Me chiamo... Oh! oh! non te lo voglio dire.
A terra tutti! A la possente e nova Aura di libert
E io a lui: <<Se 'l presente rigagno si diriva cosi` dal nostro mondo, perche' ci appar pur a questo vivagno?>>. Ed elli a me: <<Tu sai che 'l loco e` tondo; e tutto che tu sie venuto molto, pur a sinistra, giu` calando al fondo, non se' ancor per tutto il cerchio volto: per che, se cosa n'apparisce nova, non de' addur maraviglia al tuo volto>>.
Se tu riguardi Luni e Orbisaglia come sono ite, e come se ne vanno di retro ad esse Chiusi e Sinigaglia, udir come le schiatte si disfanno non ti parra` nova cosa ne' forte, poscia che le cittadi termine hanno. Le vostre cose tutte hanno lor morte, si` come voi; ma celasi in alcuna che dura molto, e le vite son corte.
Umile ancella essa si pone a lato Del letto, e mentre van ombre e perigli Ti chiama al sonno il canto delicato. A nova luce tu al mattino i cigli, O signor, aprirai; ma se ghermiva La morte il core coi feroci artigli, A ben più nera e lacrimosa riva Or scenderesti, ove il fratel si duole Della ferita che il tuo ferro apriva.
tal torna’ io, e vidi quella pia sovra me starsi che conducitrice fu de’ miei passi lungo ’l fiume pria. E tutto in dubbio dissi: «Ov’ è Beatrice?». Ond’ ella: «Vedi lei sotto la fronda nova sedere in su la sua radice. Vedi la compagnia che la circonda: li altri dopo ’l grifon sen vanno suso con più dolce canzone e più profonda».
Vi sono anche parecchie iscrizioni che vi si riferiscono. Eccone una: SEPTIMUS AURATUM CLEMENS GESTABAT ETRUSCUS, ARTE PEDUM SALIIT QUAM VAGUS VSQUE TIBER QUIPPE MEMOR CAMPI, QUEM NON COLUERE PRIORES AMNIBUS EPOTIS IX NOVA TECTA RUIT. VTQUE FORET SPATII IMPLACABILE ULTOR ADEMPTI ET CEREREM ET BACCHUM SUSTULIT ATQUE LARES. RESTAGNAVIT VIII. IDUS OCTOB. AN. MDXXX.
La turba che rimase lì, selvaggia parea del loco, rimirando intorno come colui che nove cose assaggia. Da tutte parti saettava il giorno lo sol, ch’avea con le saette conte di mezzo ’l ciel cacciato Capricorno, quando la nova gente alzò la fronte ver’ noi, dicendo a noi: «Se voi sapete, mostratene la via di gire al monte».
I' m'assettai in su quelle spallacce; si` volli dir, ma la voce non venne com'io credetti: 'Fa che tu m'abbracce'. Ma esso, ch'altra volta mi sovvenne ad altro forse, tosto ch'i' montai con le braccia m'avvinse e mi sostenne; e disse: <<Gerion, moviti omai: le rote larghe e lo scender sia poco: pensa la nova soma che tu hai>>.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca