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Aggiornato: 1 giugno 2025
Sente una nostalgia infinita della sua Africa, del suo deserto, della sua patria lontana; un dolore infinito di morire in terra straniera. Lo spingono sulla sabbia.
Francesco II, Francischiello, aveva data l'amnistia: gli emigrati napoletani, a cui l'esilio era duplice dolore, ritornavano in patria, incerti, dubbiosi della parola malfida di questo Borbone, ma vinti da una irresistibile nostalgia.
Vorrei.... vorrei non essere qui proruppe lui, esprimendole tutta la sua nostalgia inguaribile. Ah! -disse ella, senz'altro, chiudendo gli occhi, mentre le labbra le tremavano.
Colla primavera mi tornò l’uso della mente e la voglia di vivere, ma i miei paesi mi serravano il cuore; provavo la nostalgia delle terre luminose e calde dove era nato mio padre e che io non avevo visto mai. D’altronde avevo aperta una sola via di guadagno, la musica, e per questa bisognava uscire dalla valle d’Aosta.
Palpitante e viva e stretta se la tenne sul cuore, la sua creatura, ringraziando Iddio per i morbidi capelli che le sfioravano il viso, per la fresca guancia che odorava di sapone, per l'alito dolce che sentiva d'erba e di fiori. Anne-Marie! Anne-Marie! Adorata! Sei stata triste? Dimmi, dimmi. Mi hai desiderata tanto? Hai avuto nostalgia di me?
Alla mia sete di sentimento, a questo bisogno intimo e invincibile di tutti gli esseri umani, a questa nostalgia che ci accompagna tutta la vita, egli non sapeva rispondere, che con la seduzione della passione. Monotono, monocorde, impotente a vibrare per qualunque espansione dell'anima, egli si rigettava in quella sola forma che gli permettevano il suo carattere e il suo temperamento. Il mio amore era diventato per lui una necessit
Era in Olanda adesso, il conte Mario, e prolungava di poco la sua assenza per visitare un paese che non conosceva ancora. Ma chi gli spiegava la strana contraddizione? Non aveva provato mai come questa volta il senso doloroso della nostalgia, e mai come questa volta s'era indugiato lungo il cammino. Il cuore lo richiamava indietro e una incomprensibile forza d'inerzia lo spingeva avanti.
In fondo, alcune piante di bambù si allungavano nella nostalgia dell'azzurro. Io le guardai con un affetto fraterno. Passavo lunghe ore alla finestra a dipingere, ed ero così assorto nel mio lavoro che non mi accorsi che di fronte a me, a venti metri di distanza, una figura di giovinetta passava, ripassava, era intenta a fissarmi. La guardai anch'io.
Ve n'era un altro, dei ritratti, in fondo alla cassetta, sotto il fascio delle lettere; un altro che egli non aveva rivisto da anni e che ora lo chiamava, lo attirava con la prepotenza di una nostalgia.
Ma all'improvviso m'accorsi che il suo volto era pallido più del consueto, che il suo respiro era affrettato, e che grosse gocce di sudore gli bagnavano la fronte. Che hai tu dunque? gli domandai spaventato. Sorrise. Nulla. Un po' di febbre. Me l'aspettavo; colaggiù era malato di nostalgia, ed ora... Gli è il mutamento di clima; io mi era abituato a quel cielo di fuoco. Poi proseguì lentamente.
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