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Aggiornato: 19 settembre 2025


Il caso volle che l'8 giugno di quell'anno stesso si celebrasse in Germania una solenne festa nazionale; si scoprì il grande monumento di Lutero, a Worms, alla presenza del Re di Prussia, lo scudo della chiesa protestante, il capo della Nazione tedesca, e l'ormai certo restauratore dell'Impero.

Più dignitoso a gran pezza si mostrò don Francisco di Bovadilla, il fiero commendatore di Calatrava. Non isfuggì il suo nemico, non negò il saluto riverente al fortunato uomo, che i suoi sovrani festeggiavano, che tutta la sua nazione acclamava; ma altro non fece, non mentì con le labbra una allegrezza, una amicizia, che non aveva nel cuore.

Dacchè la nazione italiana per mirabile forza degli uomini e degli eventi, dopo tanti secoli di schiavitù e di divisione, potè dirsi libera e unita, un sentimento unanime, spontaneo, interpretato da un voto del Parlamento nazionale, volle e gridò Roma capitale d'Italia.

Davanti alla nazione il suo Guizot era quasi più straniero ancora. Ai francesi riusciva simpatica e tollerabile la fatua vanit

Ma pur troppo l’Italia per oltre cinque secoli, da Dante a Manin, diede spettacolo d’una continua vicenda d’esiliati e d’esiliatori: e questi in prima Normanni e Svevi; Francesi e Guelfi; Alemanni e Ghibellini; quindi Spagnuoli e Austriaci! Gli esilii nazionali vanno del pari con gli oppressori della nazione!

Lo Stato non dovrebb'essere per essa che un aggregato, una federazione di molte migliaja di Comuni; la Nazione una forza destinata a proteggere nell'esercizio de' suoi diritti ciascuno di quei Comuni e non altro.

Con siffatti auspicî, con intenzioni siffatte, la monarchia di Piemonte e i moderati movevano alla conquista dell'indipendenza. La nazione ingannata plaudiva ad essi, a Carlo Alberto, al duca di Toscana, al re di Napoli, al papa.

E via così: Dov'è, con riparto siffatto di doveri e diritti, il pericolo d'anarchia o di tirannide? Dove il vizio d'una Nazione impotente a calcare, per gelosia di localit

Ogni nazione è padrona in casa propria, e perchè in Italia cotesti padroni Austriaci da una parte, Francesi dall'altra, che pare se l'abbiano comprata? Le frutta deliziose delle nostre terre e la bellezza delle nostre donne allettano quei signori. Ebbene, noi darem loro del ferro nel cuore in cambio.

In questo secolo che comincia con Napoleone e si chiude con de Moltke, perchè Garibaldi un soldato quasi di ventura che comandò sempre pochi battaglioni, un ignaro che dalle scuole non apprese nulla e alle scuole non lascia nulla, che veniva non si sa donde e andava dove pochi, oggi egli morto, sanno ancora: che predicava la pace in mezzo alle battaglie, creava una nazione con una piccola orda di armati, fondava una monarchia affermando una repubblica, regalava libert

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