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Aggiornato: 19 giugno 2025
Faceva scarti violenti che sconquassavano l'americana, aveva la criniera al vento, le nari fumanti. Il Duca, cogli occhi smisuratamente aperti, gridava: aiuto! Era pazzo di terrore, fissava il burrone verso cui si sentiva irresistibilmente trascinato. Gettò un urlo e chiuse gli occhi. Milla era svenuta.
Allora cominciò una lotta feroce, tra la donna che tentava di liberarsi e l'uomo che stringeva le bellissime forme scosse da lunghi fremiti, in preda a contorcimenti serpentini. Col viso di porpora, le nari aperte, gli occhi sfavillanti, la baronessa era bella d'una fiera e selvaggia bellezza. Al colmo dell'indignazione, ella balbettava confuse parole.
L’almirante li accolse con dimostrazioni di giubilo; gradì i presenti, e li ricambiò, al solito, con piccoli campanelli di bronzo e perline di vetro. Quei naturali non portavano pezzi d’oro nativo sospesi alle nari; ma pezzi d’argento.
Da principio la puerpera stette alquanto quasi persona stanca per lunga fatica; aveva la bocca serrata, le nari tumide; i suoi muscoli s'agitavano ancora sotto l'impressione del male e si lasciò rivolgere ed accomodare senza resistere, come se non s'accorgesse di nulla. Poi adagio adagio riprese i sensi; ebbe sussulti di vomito; sospirò: si mosse. Lorenzo pendeva su la sua testa; gli sorrise.
I suoi occhi si accesero d'una cupa fiamma e le nari si dilatarono straordinariamente. Vieni, Omar! esclamò ella. L
Mentr'ei così dicea, scorge un scudiero Per lui tener gran corridore a freno, Che da le nari spande il fiato altiero, E col ferrato piè zappa il terreno; E dice: in questo giorno odio il destriero, E vo', ch'ognun di voi l'odi non meno, Instrumento di fuga; i nostri schermi Siano le man ben pronte, i piè ben fermi.
Grandi sopracciglia arcate pendevano, temprandone la vivezza, sulle nere pupille che balenavano dal centro di un globo bianco azzurrino, e venivano in fila sottili a congiungersi quasi sulla radice di un naso diritto, grecamente diritto, e grecamente reciso alle nari, dove una curva leggiadra scendeva a profilare il labbro più soave che mai fosse dato di scorgere.
Il suo sguardo imperioso andava d'accordo con la linea orgogliosa e nobilesca di un naso aquilino. Era un naso ben piantato, la cui radice spianava armoniosamente l'arco delle sopracciglia, un naso forte, dalle nari colorite ma senza fremiti.
"So che mi son svegliato con pesanti catene "Ai polsi e alle caviglie. Me ne ricordo bene! "Non un raggio di luce! Un fetore di morte "Mi saliva alle nari. Le catene eran corte. "Mi addormentai di nuovo. E d'essere un mastino "Sognai. Fui risvegliato sul fare del mattino "Da un uomo lungo e pallido. Io gli chiesi chi fosse.
E Nora sorrise ancora, ma adesso cogli occhi sfavillanti, colle nari dilatate, colla bocca rossa e umida, sulla quale pareva fremere il desiderio, dalla quale pareva prorompere la gioventù, la salute, l'amore. Appena ho potuto esclamò con un'alzata di spalle ho piantato quel noioso col dottor Foresti e con Evelina!
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