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Aggiornato: 9 giugno 2025
Mi raccontava di avere appartenuto a qualche amante; me lo diceva, le prime volte, con parole imprecise. Ma quella sua voce calda, lenta, che somigliava un poco alla sua maniera di muoversi, mi faceva immaginare le carezze, le complicate carezze ch’ella doveva saper dare ad un amante.
Qui una nuova scena ed una nuova fanciulla venne ad interrompere il discorso della badessa. Io avevo veduto veramente muoversi qualche cosa nell'angolo più oscuro del carcere, ma preoccupato com'ero, non v'aveva badato. Quando a un tratto una fanciulla dell'et
Il palazzo dove stava la Ginevra gli era dirimpetto, le finestre del di lei appartamento erano illuminate. Egli si fermò cogli occhi fissi a quelle finestre, e stette molto tempo senza mai muoversi. Era tanto assorto, da non accorgersi neppure delle persone che gli passavano innanzi, e lo conobbero. È il marchese Palavicino colui, aveva detto infatti una voce.
Il giovane innamorato rimase in sull'ali, pronto a muoversi, appena fosse sparita, e a discendere da quella parte che essa gli aveva accennata. Ma proprio nel punto che egli stava per togliersi di l
L'inverno successivo sarebbe passato tranquillamente, se una perdita dolorosa non fosse venuta ad amareggiarlo: il povero Bitto morì di vecchiaia. Da qualche tempo la paralisi delle gambe lo obbligava a non muoversi dal cuscino, e solo le nostre assidue cure lo tenevano in vita. Giunto agli estremi, fissò l'occhio affettuoso ne' suoi amici e spirò.
Egli si sedette vicino a lui e dopo di avergli inviato, come è l'abitudine, il saluto, gli chiese: Sei di Quetêna? Sì, rispose il sennarese, senza muoversi. Omar estrasse un pugno di par
Pensò di scrivergli subito: la principessa non sarebbe tornata se non molto innanzi nella notte: egli, in quello stato, non potea muoversi: Samuele sarebbe certo venuto da lui. Dopo due ore, in fatti, Samuele arrivava dinanzi alla porta del palazzo: scendeva dal suo coupé e domandava del principe.
Egli fu nella notte, in mezzo al silenzio di ogni cosa creata, che Laurenti cominciò a leggere nella sua anima afflitta, a raccogliere i suoi dolori e ordinarli in forma di pensieri. La mezzanotte era suonata, quando egli, che ancor non era uscito dalla sua camera, sentì il bisogno di muoversi e di respirare un'aria manco soffocata di quella.
Un terribile grido le uscì dalle labbra. Barcollò, le forze le vennero meno, e cadde in ginocchio nascondendosi il volto fra le mani. Perdono!... Perdono!... balbettò ella con voce strozzata. Dinanzi a lei, pallido, fremente, stava Mohammed Ahmed, l'antico suo signore. Nella capanna regnò per qualche tempo un cupo silenzio. Ahmed, inchiodato al suolo, non era capace di muoversi.
Quella mattina Pietro immergeva più lungamente il braccio nella rigovernatura fumante. Quel calore gli faceva bene. Ma era lento, lento: penava a muoversi, e le vene della fronte erano turgide come se stessero per iscoppiare.
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