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Aggiornato: 23 maggio 2025
Vediamo un po'. Lunedì prossimo, direi. Nel frattempo, e Mrs Doyle tossì, visto che i Van Osten ci tengono tanto alle apparenze (che volete? è gente fatta così!), sarebbe forse bene che passaste da Brooks... che vi... vi... vestir
Bertie non era a posto, se la propria casa, a mezzanotte, può dirsi il posto di un marito. C'era sua moglie Marge, la figlia di Mrs Doyle sola e piccola e severa in mezzo allo sfarzo dell'immenso salone. Leggeva; ma chiuse il libro e strinse le labbra udendo aprire la porta di casa. Dei passi, smorzati dal tappeto, salivano le scale; ma non erano gli insubordinati passi del suo marito, Bertie.
A pochi passi dall'albergo, dove arrivai tardi, incontrai Mrs. Yves che dava il braccio a un signore pallido, magro, evidentemente malato. Era facile indovinar chi fosse. Alto, rigido, pareva toccare i cinquant'anni; aveva un viso triste e duro, una fissa intensit
Marge, dammi ben retta, disse Mrs Doyle, sedendosi, vasta e risoluta in una poltrona, di fronte a sua figlia. Io ho un'elegante idea. Ho trovato quel che Dio fece per Bertie. Quel che Dio fece, tesoro mio! Batteva il tocco quando Mrs Doyle si alzò per partire. Il volto di ambedue le signore era irradiato da sorrisi.
Poi non ne parlò più affatto. Minna girò per la casa con gli occhi rossi e il naso gonfio, e dopo qualche giorno i conti della spesa giornaliera segnarono un inverosimile rialzo. Nancy pagò tutti i suoi debiti; comprò delle vesti per sè e per Anne-Marie, e diede congedo a Mrs Johnson.
Salute, mamma, disse a sua suocera. Poi guardò Aldo. Questi si alzò, lentamente, molto impacciato, non sapendo cosa fare. Van Osten gli tese la mano poderosa. Tanto piacere, disse. Subito Mrs Doyle gli si mise accanto e gli parlò. Allora la signora Van Osten tornò a chinarsi verso Aldo. Dunque, ella fa della musica? Non lo neghi. Io lo so, lo sento nel cuore!
Nel silenzio che seguì si udiva il gorgoglìo roco dell'acquicella che casca dal prato. Senta la poesia come chiama! dissi. La poesia è qui. Vidi Mrs. Yves aggrottar le ciglia. Non rispose e disegnava in fretta; i suoi occhi andavano e venivano rapidamente dalla chiesa all'album. Non Le pare poesia? ripresi. Sì rispose alquanto nervosa.
Io non potrei salire sul Suo sepolcro diss'ella sorridendo. Fui sul punto di domandarle se, quando fossi morto, vorrebbe portarmi un fiore. Ero troppo agitato; non lo seppi dire. Mrs. Yves mi domandò se mi piacerebbe ancora di esser sepolto lassù, risposi che in quel momento non lo sapevo io stesso.
Ah sì? disse Mrs Doyle inarcando le sopracciglia color seppia, e pizzicandosi pensosamente il grosso mento. Allora, vediamo... Se è una poetessa, deve mostrarsi un po' strana... un po' diversa... deve vestire, sapete bene, in sciarpe rosse e simili cose... deve coltivare una linea originale, pittoresca. E poi potrebbe leggere i suoi poemi nei salons di New York. Gi
Mi sono trovato male, molto male, per colpa mia, anche fuori dei sogni, e ho sempre avuto una fede così grande che incontrerei la voce viva, la persona vera! Alcune signore venivano alla nostra volta. Dovetti accostare il mio viso a quello di Mrs. Yves, finger di leggere nel suo libro per udir il susurro della sua risposta. Non ne ho neanche per me. Nè vita nè speranza.
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