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Aggiornato: 7 giugno 2025


Non ispera, invoca essere assolta. Porta in la sua pena, il suo rimorso, livida impronta di ferino morso su membra vive, sin che duri il corso della vita.

24 Volò in Sardigna in un batter di penne, e di Sardigna andò nel lito corso; e quindi sopra il mar la strada tenne, torcendo alquanto a man sinistra il morso. Ne le maremme all'ultimo ritenne de la ricca Provenza il leggier corso; dove seguì de l'ippogrifo quanto gli disse gi

Alle beffe dal Chiacchiera. Tuccio di Credi aveva aggrottate le ciglia e si era morso le labbra. Indi, facendo spallucce, aveva risposto: Che grullerie! Basta che il primo venuto dica una cosa per chiasso, perchè tu ci fabbrichi subito un ragionamento. Gi

Ella s'agitava per liberarsi; la veste le si aprì di più sul petto, e gli occhî di Emilio caddero sulle seducenti curve del seno; egli strinse viepiù quelle braccia, tanto da lasciare su quella morbida pelle il livido dell'ammaccatura, le abbassò di viva forza, si curvò su quel giovane femmineo corpo fremente, e stampò un bacio che pareva un morso sul candore di quella spalla.

Perchè?... Credo di non dir troppo, se ti confesso che i suoi occhi mi hanno affascinato e che la sua voce mi toccò il cuore. Se fosse stato giorno Notis avrebbe potuto vedere le labbra dell'arabo contrarsi e la sua faccia diventare cinerea. Ah!... si sforzò di dire Abd-el-Kerim. «Quella creatura ti ha morso il cuore? Di' invece che vi ha gettato una scintilla dentro. E questa scintilla sarebbe?

Litzine, con voce un po’ sonnolenta, raccontava una storia veramente noiosa: la storia d’un Commodoro Americano, ch’era giunto a Biarritz con il suo yacht, e portava al guinzaglio un certo suo giovine leopardo, che nell’atrio del Casino aveva morso non so chi...

96 Voglio Astolfo seguir, ch'a sella e a morso, a uso facea andar di palafreno l'ippogrifo per l'aria a gran corso, che l'aquila e il falcon vola assai meno. Poi che de' Galli ebbe il paese scorso da un mare a l'altro e da Pirene al Reno, tornò verso ponente alla montagna che separa la Francia da la Spagna.

E gli raccontò quel che aveva veduto. Il su Menico portò la mano destra alla bocca, e si attaccò un morso in un dito. Uno splendido sole di marzo illuminava la campagna: tirava una brezzolina pungente. Il su Cicco, dondolandosi sulla sua robusta cavalla baia, faceva la solita girata per il bosco. Si sentì un colpo. M'ammazzaru!... gridò il campiere, e cadde da cavallo.

Ed ecco le catene! qua i polsi! soggiunse la Giulia, mostrando una nuova matassa di lana. Enrico Pietrasanta, che si era morso il labbro alle prime parole della marchesa Ginevra, non seppe resistere alla dolce violenza della Giulia. Non si faccia resistenza a un così vezzoso carabiniere! diss'egli, sorridendo. Eccomi in vostra balìa! E porse le mani per accettar le catene.

Scagliansi in mucchio verso l’orifizio distrutto, con feroci granfie il dorso l’uno all’altro raspando, a pugno e morso fuggir primi tentando al gran supplizio: ma fumo e fiamma indietro li ricaccia, non v’è più strada, non vi son più porte: solo, e despota, il caos....

Parola Del Giorno

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