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Aggiornato: 10 giugno 2025
A chi giova la prematura, incauta proclamazione? Al monarca che oggi servite?
Le reiterate e violente vicissitudini del trono nella moderna storia francese e l'egoismo impronto con cui ogni classe dominante ha messo a profitto il proprio potere, hanno annientato in Francia la monarchia, nel senso antico e schietto della parola. L'intima contraddizione nella vita di questo stato si può brevemente compendiare nella proposizione seguente: la Francia non può fare a meno di un gagliardo potere statale raccolto in una sola mano, e nulladimeno ha perduto interamente i costumi e le tradizioni della monarchia legittima. Il nuovo sistema bonapartistico non era né un dispotismo illuminato sullo stile del secolo decimottavo, né un semplice ripristinamento dell'impero militare napoleonico, ma una forma statale per sé stante, affatto moderna: una tirannide personale, eletta dalle moltitudini e governante a pro di cotesto quarto stato pervenuto alla coscienza di sé. Laddove nella monarchia legittima, anche sotto una corona assoluta, tutte le istituzioni e i costumi statali convergevano allo scopo di sottrarre la persona del monarca alla lotta dei partiti e di assicurare anche sotto un principe inetto il regolare andamento della cosa pubblica, all'opposto nella Francia bonapartistica la persona del monarca portava fondamentalmente la responsabilit
Erano venuti per conoscere il paese, per chiedere come fosse grande quell’isola, quanti fossero i villaggi, e quanti i re; da chi dipendessero; se su quell’isola, o in altra terra vicina, imperasse il gran Cane, o il Prete Janni, od altro monarca; dopo di che, era necessario che ritornassero alla costa, per dar ragguaglio di tutto al loro grande almirante, signore dei mari, ma soggetto egli stesso al più grande monarca del mondo.
Tutti gli anni la Gazzetta Ufficiale riproduce il bando del generoso monarca... Ma, credete voi, contessa, ch'io possa mai consentire ad appropriarmi una somma... ad usurpare un premio che spetta a voi sola?...
«Decidiamo ora,» disse il monarca d'Introibo, ch'era sciocco sì, ma fino ad un certo punto. «Siamo tutti galantuomini, ma mia nonna diceva: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Patti chiari e amici cari!». «Ma» rispose Guasparre «se fissiamo prima colui, che deve godersi il frutto della rapina e del ratto, gli altri due potrebbero credere di non aver interesse ad assisterlo».
Ma nol farai; vuole il Monarca eterno Contra loro agitar l'onde marine; E poi ch'ad onta del dannato inferno Rodi de' rischi suoi rimira il fine, L'armi, ch'avesti tu dal Ciel superno Io porterolle a le magion divine, E l
Tanta docilitá in un monarca possente, giovine e vago di caccia è lodata gentilmente dall'eremita. Degno è di te quest'atto, degno di te, o il piú illustre de' monarchi, degno invero d'un principe della stirpe di Puru . Possa tu veder crescere un tuo figliuolo che sia ornato dalle virtú e sovrano dell'universo!
Pochi anni addietro la repubblica era sogno di pochi che la veneravano nel segreto, e s'ottenevano il nome di utopisti dai molti che la confessavano l'ottima fra le istituzioni a patto di sbandirla dal positivo. Oggi, gli utopisti son gli uomini che s'ostinano a trovare un monarca dove non è materia di monarchia, e rinegano li infiniti elementi repubblicani che vivono potenti in Italia e se quei pochi non s'arrestassero tremanti davanti a un nome, se il loro voto si aggiungesse al predominante della moltitudine, la repubblica parrebbe transizione naturale agli eredi degli uomini del XII e del XIII secolo, anzichè crisi violenta e pericolosa. L'Italiana Unit
Ei così grida. A le superbe voci Misantropo risponde: omai t'affrena; Apparire orgogliosi, esser feroci Non ogni volta ove bramiam ci mena; Per altro tempo ed in perigli atroci Il monarca, che tuona e che balena, De' cari suoi la dignit
Allora nuove bellezze sfolgorano al guardo dell'appiattato monarca, e in lui la passione s'aumenta. Il dialogo delle fanciulle parla della vaghezza de' fiori, della dolcezza de' loro profumi, degli amori delle piante; e vi sono frammischiati paragoni tra Sacontala e quelle delizie. Dushmanta, anch'egli, tra sé e sé ne fa di con simili; ed ogni detto spira gentilezza di sentimenti dilicatissima.
Parola Del Giorno
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